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Femminicidio di Lorena Quaranta, Antonio De Pace fa scena muta davanti al Gip
di Andrea Rifatto | 02/04/2020 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 02/04/2020 | CRONACA
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Antonio De Pace
Non ha risposto alle domande del Gip Eugenio Fiorentino Antonio De Pace, il 27enne che tre giorni fa ha strangolato e ucciso la fidanzata Lorena Quaranta al termine di una lite all’interno dell’appartamento in cui convivevano a Furci Siculo. Il giovane ha fatto scena muta nel corso dell’interrogatorio iniziato alle 11 di questa mattina in Procura, collegato in videoconferenza dal carcere di Messina Gazzi dove è rinchiuso da martedì notte e si è avvalso della facoltà di non rispondere senza fare alcuna confessione, a differenza di quanto aveva fatto nel corso dell'interrogatorio nella Stazione Carabinieri di S. Teresa nella giornata di lunedì, anche se fornendo un racconto confuso e non credibile. L'omicida è assistito dagli avvocati Bruno Ganino di Dasà (Vibo Valentia) e Ilaria Intelisano di Messina. A coordinare l’inchiesta aperta lunedì è il sostituto procuratore Roberto Conte. Ancora non chiarito il movente del femminicidio: l’infermiere, studente al primo anno di Odontoiatria, sentito dagli inquirenti dopo l’assassinio ha fornito una serie di ricostruzioni dei fatti smentite poi dalle indagini. Il Gip dovrebbe convalidare oggi l’arresto e decidere sulla richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia. Poche ore prima dell’interrogatorio il sostituto procuratore Conte ha conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di Lorena Quaranta al medico legale Daniela Sapienza: dall'esame sul corpo potrebbero arrivare importanti indicazioni per capire quale siano la causa e l'orario della morte e se, come ha raccontato il giovane, la ferita inferta all'addome con un lungo coltello da cucina seguita dallo strangolamento siano avvenuti alle 4 del mattino, mentre poi ha atteso altre quattro ore prima di chiamare il 112. Tutti aspetti che l'inchiesta di Carabinieri e Procura dovrà chiarire.