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Forza d'Agrò. In Cassazione la richiesta di decadenza del sindaco Di Cara
di Filippo Brianni | 30/04/2016 | CRONACA
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Il sindaco di Forza d'Agrò Fabio Di Cara
Martedì prossimo la Cassazione dovrebbe mettere la parola “fine” alla vicenda che vede fronteggiarsi l’ex capogruppo di minoranza al comune di Forza d’Agrò, Nino Bianca, e il sindaco Fabio Di Cara. Bianca, con un ricorso depositato lo scorso dicembre, ha chiesto la decadenza del primo cittadino perché in Consiglio comunale siede il fratello Emanuele, capogruppo di maggioranza. Secondo la legge elettorale in vigore in Sicilia nessun consigliere comunale può avere in giunta un fratello ma finora il Tribunale e la Corte di Appello di Messina hanno dato torto a Bianca, sostenendo, in estrema sintesi, che la legge riguarderebbe soltanto gli assessori ma non il sindaco. Secondo Bianca, difeso dal prof. Antonio Saitta, il sindaco fa invece a tutti gli effetti parte della giunta e la legge non fa alcuna differenza tra sindaco ed assessori: pertanto il sindaco che ha un fratello in Consiglio comunale diventa incompatibile come un assessore. Fabio Di Cara affiderà ancora una volta agli avvocati Nino Gazzara e Salvatore Gentile il compito di “difendere” l’operato dei giudici peloritani, che secondo il prof. Saitta hanno male applicato le norme regolatrici della materia, violate nel loro significato letterale e sostanziale. Naturalmente la vicenda ha anche risvolti politici, con il sindaco di Forza d’Agrò che attacca Bianca e con quest’ultimo che continua a difendere la legittimità della propria iniziativa. Anche i due fronti difendono le rispettive posizioni. La maggioranza ritiene che il sindaco sia stato rieletto dai cittadini pur sapendo della presenza del fratello nell’Amministrazione; la minoranza sostiene invece come sussista anche una questione di sensibilità politica che dovrebbe suggerire all’Amministrazione Di Cara di evitare la concentrazione dei ruoli chiave nello stesso contesto familiare.