Forza d'Agrò, festa in piazza non autorizzata: condannato il presidente della Pro Loco
di Andrea Rifatto | 09/07/2020 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 09/07/2020 | CRONACA
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La manifestazione del 15 novembre scorso
Salsiccia, vino e musica per festeggiare in piazza la ricorrenza di San Martino, seppure con qualche giorno di ritardo a causa del maltempo. Un’iniziativa, quella organizzata lo scorso novembre dalla Pro Loco Forza d’Agrò-Scifì in collaborazione con la Parrocchia, che però è costata una condanna al presidente del sodalizio, Valentino Altadonna. Il Tribunale di Messina ha infatti emesso nei suoi confronti un decreto penale condannandolo al pagamento di 1.610 euro di ammenda per il reato punito dall’articolo 18 comma 5 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), in quanto imputato “per aver violato le prescrizioni relative al luogo della riunione, tenutasi il 15 novembre 2019 in piazza Santissima Annunziata anzichè nella autorizzata piazza Santissima Trinità”. A firmare il provvedimento è stato il Gip Tiziana Leanza, che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica peloritana ritenendo congrua la pena richiesta dal Pm e considerando fondata l’accusa in base all’esame della documentazione agli atti, in particolare la comunicazione di notizia di reato (perseguibile d’ufficio) inoltrata dai Carabinieri della Stazione di Forza d’Agrò il 20 novembre dello scorso anno. La Pro Loco aveva programmato l’evento pubblico per la sera dell’11 novembre, poi pioggia e vento costrinsero a rinviarlo al 15 dello stesso mese: al Comune, però, era stata richiesta l’autorizzazione per piazza Santissima Trinità, mentre la serata si svolse in piazza Santissima Annunziata, come constatarono quella sera i militari dell’Arma recatisi sul posto, mentre dalle foto pubblicate dal sodalizio sembrerebbe che i partecipanti siano rimasti per tutto il tempo sul sagrato della chiesa e non sulla pubblica piazza. Il presidente della Pro Loco Valentino Altadonna, che era difeso d’ufficio dall’avvocato Giulia Calcagno, ha deciso di presentare opposizione al decreto penale di condanna per far valere le proprie ragioni: ad assisterlo è l’avvocato Felice Di Bartolo.