Articoli correlati
Forza d'Agrò, il sindaco denuncia: "Preso a pugni dal marito di una consigliera"
di Andrea Rifatto | 28/11/2019 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 28/11/2019 | CRONACA
4667 Lettori unici
Bruno Miliadò mostra i segni sulla sua auto
“Mi ha preso a pugni e insultato, poi è fuggito”. A denunciare il grave episodio è il sindaco di Forza d’Agrò, Bruno Miliadò, che ieri mattina si è recato nella Stazione Carabinieri del borgo collinare e ha presentato una querela per lesioni personali contro un 53enne forzese, accusandolo di averlo aggredito martedì sera verso le 19.45 sul viale Delle Rimembranze, davanti l’attività della moglie: “Mentre ero intento a parlare al telefono ho notato distintamente che dalle scale antistanti, proveniente dalla villa comunale, saliva il marito della consigliera di minoranza Giulietta Verzino – ha raccontato ai carabinieri indicando le generalità dell’uomo – e tenuto conto che in mattinata avevo avuto un incontro per problemi di carattere lavorativo con il figlio, già facente parte del Servizio civile del Comune, mi sono girato di spalle per evitare di guardarlo; lui mi ha superato di corsa e ponendosi davanti mi ha colpito sulle guance e poi sulle tempie con due pugni sferrati contemporaneamente con entrambe le mani”, accompagnati da insulti con l’accusa di aver fatto licenziare il figlio dal Servizio civile prima di allontanarsi in direzione dell’ufficio postale. “All’aggressione hanno assistito dei testimoni presenti al bar”– ci ha detto ieri il sindaco, anche se questa circostanza non è presente nella denuncia. Dopo l’aggressione Miliadò si è recato alla guardia medica e poi al Pronto soccorso dell’ospedale di Taormina, dove gli è stato riscontrato un trauma cranico-facciale e gli sono stati prescritti sette giorni di prognosi. “Il volontario è stato estromesso dal Servizio civile non da me ma dal Ministero dell’Interno – ci ha spiegato ieri Bruno Miliadò – perché da più di un mese non si presentava e non firmava il registro presenze. L’impiegata comunale ha inoltrato al Ministero, come prassi, il registro per la liquidazione delle somme e da Roma, una volta scoperte le prolungate assenze, ci è giunta una comunicazione con la quale il figlio della consigliera e un altro ragazzo venivano esclusi dal Servizio civile”. Il giovane martedì mattina, secondo quanto racconta Miliadò, si è recato in municipio per chiedere di firmare il registro e rimediare alle assenze protrattesi per circa 35 giorni, consegnando un certificato medico di ottobre, ma il sindaco gli ha fatto presente come ciò non fosse possibile e gli Uffici hanno spiegato come fosse stato già escluso dal progetto. “Dunque credo che il padre si sia arrabbiato proprio per questo, imputando a me il licenziamento del figlio” ha dichiarato nella denuncia. Nella tarda mattinata di ieri il sindaco si è poi accorto che la fiancata sinistra della sua auto, un suv Peugeot 2008, è stata rigata, presumibilmente con un chiodo. Ieri abbiamo contattato anche la persona denunciata: “Non ho avuto nessun diverbio con il sindaco, non so di cosa parla” ci ha risposto, così come la consigliera Verzino dice di non essere a conoscenza dei motivi dall’esclusione del figlio dal Servizio civile. Una vicenda che avrà sicuramente ulteriori risvolti.