Forza d’Agrò, sindaco e fratello consigliere condannati per diffamazione
di Andrea Rifatto | 12/01/2018 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 12/01/2018 | CRONACA
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Il sindaco Fabio Di Cara
Sono costate una condanna per diffamazione le offese rivolte pubblicamente dal sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara, e dal fratello Emanuele, capogruppo consiliare di maggioranza, a due avversari politici, Antonino Bianca e Pietro Muscolino. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, Monia De Francesco, ha emesso nei loro confronti un decreto penale di condanna che ha stabilito per il primo cittadino una multa di 1.500 euro e per il consigliere quella di 2.500 euro, per aver commesso il reato in maniera continuata “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”. Entrambi, difesi dall’avvocato Salvatore Gentile di S. Teresa di Riva, hanno proposto opposizione chiedendo di aprire il dibattimento. Il processo inizierà il 22 gennaio dinanzi alla Seconda Sezione penale monocratica del Tribunale di Messina con il giudice Rosa Calabrò. La condanna è arrivata in seguito al comizio tenuto dal sindaco Di Cara in piazza Cammareri, a Forza d’Agrò, il 10 giugno 2016, quando commentando le vicende che avvenivano in paese secondo quanto stabilito dal giudice il primo cittadino “ledeva la reputazione di Bianca e Muscolino (suoi avversari politici) definendo quest’ultimo soggetto che probabilmente vive momenti confusionali”, pronunciando altre frasi riferibili a entrambi, ossia “i protagonisti di questa vicenda sono Bianca e il tulipano nero appassito, qua ci sono cittadini e soggetti affetti da patologie difficilmente inquadrabili, ci sono medici che mi hanno detto di cittadini affetti da sindrome bipolare, da fenomeni di dissociazione, ossia affetti psicopatologicamente da fenomeni di disconnessione, affetti da disturbi della personalità”. Il fratello Emanuele è stato invece condannato per due articoli pubblicati sulla testata online “Il Giornale di Forza d’Agrò” (non si tratta in realtà di un giornale registrato in Tribunale ma di un sito web) riferendosi al comizio del 10 giugno 2016. Il primo il giorno dopo, l’11 giugno, dal titolo “Sindaco scintillante analizza casi clinici”, contenente frasi come “è stata espletata l’ultima lezione politica contro soggetti, ben definiti dal sindaco, e che a giorni vi daremo la possibilità di vedere, contro la nullità politica forzese, la quale non avendo la capacità di amministrare è dedita a fare ricorsi e a gironzolare nelle piazze alla ricerca di ingannare i cittadini e infangare l’amministrazione”. Un secondo pubblicato invece il 15 giugno 2016 titolato “Il sindaco Di Cara parla ai forzesi”, in cui ha definito la minoranza politica locale “bassa classe politica forzese”, “soggetti che per disturbi di disconnessione operano in modo sconsiderato”, “Brighella, tulipano nero appassito, scemi del villaggio corvi soggetti che hanno accanimento contro l’amministrazione”, allegando in fondo al testo il video del comizio di piazza Cammareri. Condanna, quella del capogruppo Emanuele Di Cara, con l’aggravante di aver commesso il fatto con la diffusione attraverso una testata online. A fine mese si aprirà dunque il dibattimento. Antonino Bianca e Pietro Muscolino, che hanno sporto querela dopo il comizio e la pubblicazione degli articoli, sono difesi dall’avvocato Antonino Caliri di S. Teresa.