Domenica 22 Dicembre 2024
Indagini dei Carabinieri: sotto accusa la messa in sicurezza della carreggiata


Frana A18 di Letojanni, misure cautelari per due dirigenti del Cas e un imprenditore

09/03/2018 | CRONACA

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I lavori di messa in sicurezza della carreggiata lato monte del tratto di autostrada A18 interessato dalla frana di Letojanni sono finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Messina. Questa mattina i carabinieri della Comando provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva emessa dal Gip del Tribunale peloritano, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, due dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane, sospesi dai pubblici uffici, e un imprenditore, inibito dall’esercizio d’impresa, ritenuti responsabili, unitamente ad altri tre indagati non interessati dal provvedimento, di disastro ambientale in concorso, peculato e falsità ideologica commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi il direttore generale del Cas, Salvatore Pirrone ed il dirigente dell’area tecnica Gaspare Sceusa; inoltre un provvedimento di divieto di esercitare l’attività di impresa, per otto mesi, ha colpito l’imprenditore di Letoianni Francesco Musumeci. Il provvedimento cautelare era stato emesso anche nei confronti del funzionario del Cas Antonino Spitaleri ma a carico di questi non è stato eseguito poiché l’uomo è stato, nel frattempo, collocato in pensione.

Ancora una volta al centro delle indagini vi è il movimento franoso che, il 5 ottobre 2015, ha interessato un ampio tratto dell’autostrada A18 Messina/Catania, nel comunedi Letojanni ed in particolare i lavori di somma urgenza, per un importo di 500mila euro più Iva, appaltati per la messa in sicurezza della carreggiata lato valle. Il provvedimento scaturisce da due distinte indagini, sviluppate rispettivamente dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e da quelli della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Messina, i cui esiti hanno permesso di fare piena luce su una serie di comportamenti illeciti che hanno contrassegnato la fase di progettazione e quella di esecuzione degli interventi di messa in sicurezza dell’area, nonché la realizzazione di una barriera di contenimento del movimento franoso, quest’ultima risultata totalmente inadeguata rispetto al livello di rischio idrogeologico. L’inchiesta, nel suo complesso, ha consentito di accertare come i due dirigenti del Cas abbiano omesso di esercitare qualsivoglia tipo di controllo nei confronti della ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori, sostenendo in luogo di quest’ultima le spese di progettazione dei lavori e permettendo altresì una ingiustificata lievitazione dei costi dell’opera, senza pertanto impedire che la realizzazione dei lavori venisse eseguita in maniera inadeguata. L’affidamento, in somma urgenza, dei lavori di esecuzione degli interventi all’imprenditore Musumeci è stato effettuato, infatti, omettendo di redigere il progetto esecutivo da parte della stazione appaltante e consentendo che l’elaborato fosse predisposto da due professionisti, un geologo ed un ingegnere, scelti dalla ditta esecutrice, facendo poi apparire che questo progetto fosse stato elaborato dal Cas poiché redatto su carta intestata dell'Ente. Inoltre, con una perizia di variante, è stato poi avallato, dai due dirigenti che il pagamento del compenso di questi professionisti fosse imputato al Cas, incorrendo nel reato di peculato. Il titolare dell’impresa di costruzione, al contempo, ha realizzato le opere di messa in sicurezza del tratto autostradale con materiali di scarsa qualità, conseguendo ingiusti profitti e ponendo gravemente a repentaglio l’incolumità degli automobilisti e dei residenti in quel tratto di paese.Tra gli indagati non colpiti dal provvedimento cautelare anche un funzionario del Consorzio, adesso in quiescenza, accusato di avere redatto atti ideologicamente falsi, inrelazione ai certificati di stato di avanzamento lavori emessi nel novembre 2015 e nel gennaio 2016, facendo falsamente riferimento ad una contabilità che, però, a quella data non era stata ancora redatta ed i due professionisti che hanno redatto gli elaborati progettuali.

Più informazioni: frana a18 letojanni  


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