Francavilla di Sicilia, denunciato un tombarolo sorpreso al castello: a casa 230 reperti
27/12/2016 | CRONACA
27/12/2016 | CRONACA
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I reperti recuperati dai carabinieri
I carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio culturale di Siracusa e i colleghi della Compagnia di Taormina, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto degli scavi archeologici clandestini, hanno sorpreso un tombarolo tra i resti del castello arabo-normanno di Francavilla di Sicilia. Alla vista dei militari, l’uomo ha tentato la fuga, cercando di liberarsi del metal detector e degli altri attrezzi per lo scavo che aveva con sé, ma è stato bloccato poco dopo. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto numerosi reperti archeologici, di epoca arabo-normanna, illegalmente detenuti: 183 monete antiche e 44 oggetti in metallo di vario tipo (anelli, fibbie,). L’uomo, un 53enne di Francavilla, è stato denunciato per ricerche archeologiche non autorizzate e impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, reati previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
L’attività è frutto di mirati servizi di controllo dei siti maggiormente a rischio, individuati sulla base di un attento lavoro di analisi svolto dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale in sinergia con i Comandi territoriali dell'Arma. La Sicilia, particolarmente ricca di vestigia del passato, continua a essere oggetto di un saccheggio di reperti, destinati al mercato clandestino dei beni d’arte. Il fenomeno interessa numerosi siti dell’Isola che, oltre a subire la spoliazione del patrimonio archeologico, vengono gravemente danneggiati dall’azione dei tombaroli. In tale quadro, l’operazione di oggi costituisce un importante segno della presenza dello Stato nella prevenzione e nella repressione dei reati contro il patrimonio culturale.