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Furbetti del cartellino al Comune di Furci, arrivano le prime sanzioni disciplinari
di Andrea Rifatto | 08/03/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 08/03/2017 | CRONACA
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Arrivano le sanzioni disciplinari per i dipendenti del Comune di Furci Siculo indagati dallo scorso 4 novembre dalla Procura della Repubblica di Messina nell’ambito dell’inchiesta sui “furbetti del cartellino”. L’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Ente, costituito il 23 novembre dal sindaco Sebastiano Foti, ha deciso i primi provvedimenti a carico dei 16 indagati nei confronti dei quali è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di firma, in quanto accusati dei reati di truffa in danno di Ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio mediante modalità fraudolente, insieme ad altri 49 impiegati indagati a vario titolo per le medesime accuse ma nei confronti dei quali il magistrato non ha disposto misure cautelari. Il lavoro dell’Ufficio disciplinare, presieduto dall’avvocato Ferdinando Logorelli e composto dal dottor Francesco Moschella e dall’avvocato Ferdinando Croce, figure esterne alla pianta organica, e dalla segretaria comunale Giuseppina Minissale nel ruolo di segretario verbalizzante, si è concentrato in questa prima fase sull’esame delle posizioni dei dipendenti Carmela Crisafulli, Maria Antonia Toscano, Domenico Finocchio, Monica Beatriz Foti, Antonietta Interdonato, Silvana Chillemi, Lucia Riggio, Santa Lino, Carmelo Caminiti, Carmelo Briguglio, Rosaria Sgroi, Antonino Triolo, Carmelo Fasolo, Orazio Spadaro, Giovanni Spinella e Paul Manuli, che a novembre sono stati sottoposti all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Il gip aveva poi disposto la revoca della misura per Finocchio e Spinella ritenendo fossero venute meno le esigenze cautelari alla luce degli accertamenti più approfonditi condotti dagli inquirenti. I provvedimenti disciplinari sono stati notificati nei giorni scorsi e sono coperti da omissis. Ciò che è trapelato è che per una decina di impiegati è stato deciso di sospendere il procedimento amministrativo in attesa di ottenere maggiori elementi dallo sviluppo della vicenda giudiziaria; per tre è stata disposta l’archiviazione delle posizioni in quanto le risultanze investigative emerse finora non sono state ritenute gravi, mentre altri quattro dipendenti sono stati sospesi dal servizio, in alcuni casi anche con la decurtazione dello stipendio. I provvedimenti dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari sono arrivati al termine dei quattro mesi concessi dalla legge e sono stati inviati anche al ministero dell’Interno e alla Corte dei conti, per l’accertamento di eventuali casi di danno erariale. A breve verranno esaminate altre undici posizioni, tra cui quella del vigile urbano Angelo Siti, raggiunto a metà febbraio dalla misura cautelare dell’obbligo di firma. Nel caso in cui venisse accertata la falsa attestazione della presenza in servizio, la norma prevede la misura disciplinare del licenziamento.