Martedì 16 Luglio 2024
La sentenza di primo grado sulla società d'ambito che si occupava del servizio rifiuti


Gestione dell’Ato Me4, due condanne e cinque assoluzioni per appalti e ammanchi di denaro

di Andrea Rifatto | 19/06/2024 | CRONACA

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L'Ato Me4 ha gestito il servizio fino al 2021

Due condanne e cinque assoluzioni. Si è concluso così il processo sulla gestione dell’Ato Me4, la società d’ambito che si è occupata dal 2001 al 2021 del ciclo rifiuti nella zona jonica e nella valle dell’Alcantara. Quattro anni fa erano state rinviate a giudizio sette persone accusate a vario titolo di peculato, abuso d’ufficio e millantato credito per fatti contestati tra il 2011 e il 2017 e ieri il dibattimento davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta dalla giudice Maria Eugenia Grimaldi, è giunto al termine. La sentenza ha condannato a 5 anni di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici Loretta Sanfilippo, dipendente del Comune di Giardini Naxos all’epoca dei fatti distaccata per un periodo all’Ato Me4, con l’interdizione dai pubblici uffici e a contrattare con la Pubblica Amministrazione, oltre alla confisca di oltre 71mila euro, accusata di peculato in quanto si sarebbe appropriata tra il 2011 e il 2014 di 71mila euro “sottraendoli dai conti correnti di cui essa aveva la disponibilità per ragioni del suo ufficio”, denaro che sarebbe finito con una serie di bonifici nel suo conto personale in una banca di Gaggi; condannato a due anni il “mediatore” Agatino Vinci per la contestazione di millantato credito, legata al pagamento di 1.000 euro effettuato in suo favore dall’allora direttore generale Arturo Vallone “come prezzo della propria millantata mediazione verso i pubblici uffici o impiegati”. 

Assolti con la formula “perché il fatto non sussiste” l’ex commissario straordinario Ettore Ragusa, l’allora direttore generale Arturo Vallone, i commissari  liquidatori Leonardo RaccoFrancesco Bondì e Alessandro Di Tommaso, che dovevano rispondere di abuso d’ufficio per due convenzioni per lo smaltimento dei rifiuti stipulate con le imprese “EcoBeach” per l’importo di 688mila euro e “Waste Green” per 46mila euro, che secondo l’accusa sarebbero state siglate senza lo svolgimento di una gara pubblica e senza adottare alcun criterio di rotazione nella scelta degli affidatari. Per il capo A delle accuse i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero per Vallone. I sette imputati erano difesi dagli avvocati Danilo Santoro, Giovanni Randazzo, Nicoletta Milicia, Carlo Autru Ryolo, Rina Frisenda e Giovanni Mannuccia. 


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