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Gianluca non è ancora fuori pericolo. Un testimone: "Ecco cosa è successo"
di Andrea Rifatto | 25/07/2019 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 25/07/2019 | CRONACA
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Il 27enne Gianluca Trimarchi
Rimangono critiche le condizioni di salute di Gianluca Trimarchi, il 27enne di Roccalumera (la famiglia è originaria di Nizza) ricoverato al Policlinico di Messina dopo l’aggressione subita nella notte tra lunedì e martedì in piazza Antonio Stracuzzi. Il giovane, che dopo il pugno ricevuto ha riportato una forte emorragia cerebrale con un frattura cranica, la frattura dello zigomo, della mascella e lo sfondamento di un timpano, ha subito un delicato intervento nel reparto di Neurochirurgia durato circa sei ore per la riduzione dell’ematoma e si trova ricoverato in Rianimazione intubato in stato di coma. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi e le prossime 48 ore saranno decisive per poter stabilire se sia fuori pericolo e per capire se riporterà danni cerebrali permanenti. La famiglia, i parenti e gli amici si stanno stringendo in queste ore intorno a lui, pregando affinché possa superare il difficile momento e risvegliarsi al più presto tornando a sorridere e a calcare i campi di calcio, dove “Pagliuca”, come viene soprannominato, gioca come portiere. Proprio nelle scorse settimane era stato ingaggiato dalla Polisportiva S. Alessio per il campionato di Prima Categoria, proveniente dall’Itala. Ieri sera i genitori hanno fatto sapere che si è registrato un lieve miglioramento delle condizioni ringraziando tutti per la vicinanza espressa. La vicenda è stata ricostruita dai carabinieri della Stazione di S. Teresa e della Compagnia di Taormina, che stanno conducendo le indagini concentrate sulla posizione del messinese Francesco Saporito, che ieri ha rimosso il suo profilo Facebook dopo i post in cui cercava di giustificarsi dicendo di essersi solo difeso. Quella notte l’istruttore di arti marziali ha sferrato a Gianluca Trimarchi un violento pugno al volto mentre il 27enne si era avvicinato sentendo una discussione scaturita da un piccolo tamponamento, a cui era totalmente estraneo, ritrovandosi subito dopo a terra per il colpo subito. Saporito sostiene “che ci sono stati dei battibecchi dopodiché si è avvicinato con una bottiglia in mano e io per paura ho dato un pugno, purtroppo finito male. A quel punto tutti mi hanno assalito, circa trenta persone. Uno mi ha inseguito con la bottiglia, un signore grande d’età. A quel momento preso dal panico sono scappato. Le trenta persone hanno macinato la macchina a calci e aggredito chi era con me”. I carabinieri hanno sentito diversi testimoni su quanto accaduto e riferito al magistrato quanto ricostruito. “Io ho visto tutta la scena – racconta un testimone – non è vero che dopo l'aggressione Saporito è stato minacciato da persone con bottiglie in mano né è stato rincorso da numerose persone come dice. Il signore con la bottiglia che si è avvicinato ha solo detto con voce affranta “figliolo, perchè l'hai fatto? L'hai ammazzato....” e in seguito alla frase ha dato a me la bottiglia per posarla a terra. Solo quando gli ho detto di restare e di affrontare le conseguenze si è messo in fuga a piedi. L'autodifesa non regge perché oltre a due spintoni nessuno ha osato menare le mani, a parte Saporito”.