Mercoledì 20 Novembre 2024
Il giudice ha accolto il reclamo del difensore sull'inchiesta per istigazione al suicidio


Graniti, archiviazione annullata sulla morte di Rosario Samperi: la famiglia spera ancora

di Andrea Rifatto | 18/11/2024 | CRONACA

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Il ponte sul torrente Petrolo e nel riquadro Samperi

Si riapre una speranza per i familiari di Rosario Samperi, il 36enne di Graniti trovato morto il 17 agosto 2023 nel letto del torrente Petrolo, sotto l’omonimo ponte della Statale 185. La giudice Antonella Crisafulli del Tribunale di Messina ha accolto il reclamo presentato contro il decreto di archiviazione dal legale difensore della famiglia, l’avvocato Gianmario Sposito, che aveva contestato la mancata notifica del provvedimento, e lo ha annullato ordinando la restituzione degli atti al giudice per le indagini preliminari. La Prima Sezione penale del Tribunale ha accertato come sia stata “omessa la notifica della richiesta di archiviazione ai sensi dell’articolo 408 comma 2 del Codice di procedure penale., nonostante l'espressa istanza in tal senso formulata in data 23 febbraio 2024 dal precedente difensore di fiducia del reclamante, avv. Oleg Traclò, e reiterata in data 10 aprile 2024 dal nuovo difensore di fiducia, Gianmario Sposito, ovvero antecedentemente alla richiesta di archiviazione depositata in data 11 giugno 2024 […] Pertanto, la decisione sulla richiesta di archiviazione avrebbe dovuto essere assunta previa notifica della stessa alla persona offesa, onde consentirle di proporre opposizione ed instaurare così il contraddittorio nel procedimento di archiviazione». 

Dunque è stato annullato il decreto di archiviazione del procedimento penale a carico di ignoti, con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. I familiari e il difensore sperano che il gip possa svolgere una nuova valutazione degli atti e riaprire le indagini, altrimenti si arriverà ad una nuova richiesta di archiviazione. Secondo la Procura e la perizia medico-legale stilata dopo l’autopsia Samperi si è suicidato lanciandosi dal ponte, ma la famiglia e il loro consulente ritengono vi siano molte evidenze di natura oggettiva e deduttiva, oltre ad elementi di natura medico legale e non, che farebbero escludere il gesto estremo del 36enne. 


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