Graniti, la morte di Rosario Samperi non convince i familiari: "Si faccia piena luce"
di Andrea Rifatto | 22/03/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 22/03/2024 | CRONACA
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Il ponte sul torrente Petrolo e nel riquadro Samperi
“Sono già passati sette mesi e su questa tragedia è calato un silenzio assordante: la nostra famiglia aspetta risposte e sono tanti gli interrogativi che ancora oggi agitano il nostro cuore e tormentano le nostre notti”. È l’accorato appello lanciato dalla zia di Rosario Samperi, il 36enne di Graniti trovato morto lo scorso 17 agosto nel letto del torrente Petrolo, sotto l’omonimo ponte della Statale 185 di Sella Mandrazzi. La famiglia, assistita dall’avvocato Oleg Traclò, attende gli esiti dell’autopsia per conoscere le cause della morte e nel frattempo ha lanciato un appello con il cuore in mano alle autorità che si stanno occupando del caso e a quanti potrebbero essere a conoscenza di eventuali elementi utili a ricostruire i fatti. Le indagini sono state condotte dalla Compagnia Carabinieri di Taormina e l’ipotesi che si sia trattato di un gesto volontario è stata avanzata fin dall’inizio dagli inquirenti, che hanno consegnato le loro risultanze alla Procura della Repubblica di Messina. Ma per la famiglia permangono dei dubbi: “Parliamo di un ponte alto 15 metri - scrive la zia - eppure il povero Rosario quando è stato ritrovato apparentemente sembrava che dormisse con il suo volto intatto e sereno”. “Una persona di 120 kg avrebbe sfidato le leggi della fisica rimanendo intatto dopo essersi schiantato a folle velocità, in pochi secondi, sulle lastre pietrose dell’arido torrente Petrolo - prosegue la familiare - come si spiega il fatto che invece sia stato ritrovato in quel modo, come se dormisse con il volto praticamente intatto? Mio nipote amava la vita, era un ragazzo perbene, ben inserito nel contesto della vita sociale, non ha mai fatto nulla di male a nessuno, non si può accettare una fine del genere. Rosario merita di essere ricordato e stimato per come ha vissuto, ben voluto da tutti, educato, sempre affettuoso, rispettoso. Era un ragazzo che ha seguito con amore e dedizione i valori che gli hanno insegnato i suoi genitori e lo ha fatto fino alla fine”. La zia della vittima si rivolge con massimo rispetto e massima fiducia agli organi preposti affinché si faccia luce su questa vicenda: “Questa morte ci ha straziati - conclude - ha lasciato un immenso dolore nella nostra famiglia ed è una tragedia arrivata in circostanze dai risvolti opachi ed equivoci”.