Giovedì 26 Dicembre 2024
Rimasti intossicati da gas nocivi. Tre i feriti. La Procura apre un'inchiesta


Incidente al porto di Messina, tre operai muoiono nella cisterna di una nave - FOTO

di Redazione | 29/11/2016 | CRONACA

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L'ingresso della cisterna dove si è verificato l'incidente

Grave incidente sul lavoro al porto di Messina. Sei operai impegnati nell’esecuzione di lavori all’interno della nave Sansovino della Caronte & Tourist, ormeggiata al molo Norimberga, sono caduti dentro una cisterna dopo aver accusato dei malori mentre stavano eseguendo dei lavori di pulizia nei serbatoi del carburante. Tre di loro sono morti: uno sulla banchina del porto, gli altri due negli ospedali Papardo e Policlinico. Altri tre si trovano ricoverati: uno, Ferdinando Puccio, in gravissime condizioni all'ospedale Piemonte, gli altri due al Papardo e al Policlinico. Le vittime sono Gaetano D'Ambra, 27 anni, secondo ufficiale di coperta di Lipari; Christian Micalizzi, 38 anni, primo ufficiale di Messina; Santo Parisi, 52 anni, operaio di Terrasini, tutti dipendenti della Sirema, appartenente al gruppo Caronte.

Secondo una prima ricostruzione, sono rimasti intossicati da gas nocivi sprigionatisi all’interno dei locali. I sei, tra cui due messinesi, sono stati recuperati poco dopo le 15 da tre squadre dei Vigili del fuoco, la 2A del Distaccamento nord, la 1A della sede centrale e la 3 del vicinissimo Distaccamento portuale: i vigili del fuoco, nonostante le condizioni siano apparse subito gravi, sono riusciti, grazie all’utilizzo di autorespiratori, a entrare nello stretto passaggio di imbocco dei locali sentina, ad estrarre e consegnare al personale medico tutta l’intera squadra di operai che si trovava all’interno. Sul posto sono giunte diverse ambulanze e l’elicottero del 118. Inviata sul posto una squadra di Vigili del Fuoco del nucleo Nbcr (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) per accertare la sostanza che abbia potuto provocare questo grave incidente. Le indagini sull'incidente sono affidate alla Capitaneria di Porto di Messina mentre la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta disponendo il sequestro della nave.

La nota della Caronte & Tourist 
"É con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave ‘Sansovino’ della Caronte & Tourist Isole Minori", scrive in una nota il gruppo Caronte&Tourist, la compagnia proprietaria della nave Sansovino. "Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell'incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti. Nel frattempo abbiamo attivato una commissione interna d'inchiesta in modo da fare luce sull'accaduto nel più breve tempo possibile".

Il cordoglio del presidente della Repubblica e del premier
“Prendo parte con commozione al dolore delle famiglie dei tre lavoratori di Messina e del marmista morto ieri a Carrara. Ribadisco con forza l'esortazione a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile in un Paese come il nostro”. “Un dolore insopportabile, una ferita nel cuore dell’Italia che lavora” il commento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha così espresso il cordoglio suo personale e del Governo alle famiglie degli operai morti.

Il cordoglio del ministro del Lavoro
"Esprimo il mio cordoglio sincero e la mia vicinanza – dichiara il ministro del Lavoro Giuliano Poletti – alle famiglie dei lavoratori vittime del gravissimo incidente che si è verificato oggi sul traghetto Sansovino. Sono profondamente rattristato per questa tragedia che rappresenta un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l'impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attività più rischiose. Il lavoro deve sostenere la vita delle persone, non distruggerla".

Le note dei sindacati
“La Cgil di Messina esprime dolore e vicinanza alle famiglie dei lavoratori. Il drammatico e pesante bilancio della tragedia che ha colpito alcuni membri dell'equipaggio della nave traghetto Sansovino nel porto di Messina impone che sia fatta piena luce su quanto accaduto. Cgil Messina sottolinea come questo ennesimo dramma sul lavoro riproponga con forza il tema della sicurezza di chi lavora e suggerisca la definizione di sempre più accurate procedure”.
“Siamo costernati e molto arrabbiati – hanno detto, a caldo, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale del Fim Cisl, Nino Alibrandi -. Pensiamo alle famiglie, al valore del lavoro in questo territorio, a quanto non si debba mai abbassare la guardia. La sicurezza è il dovere del giorno prima non il rammarico per ciò che si doveva e poteva fare. Non bastano le leggi se non vengono applicate, non basta nessuna giustificazione e non esiste mai nessun motivo valido per non tutelare la salute dei lavoratori. Non esiste nessuna giustificazione economica né organizzativa”. Tonino Genovese e Nino Alibrandi si rivolgono anche alla Prefetto Ferrandino. “Convochi presso i suoi uffici il tavolo del lavoro già costituito, anche sulle tutele della sicurezza nel lavoro, presso l’ispettorato per dare concretezza agli atti conseguenti. Giusto e doveroso ricercare le responsabilità, ma quei lavoratori strappati ai loro affetti non torneranno a casa”.
“Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori” - dice Agostino Falanga, commissario della Uil Trasporti Sicilia – hanno perso la vita tre validi operai, iscritti a questo sindacato. Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori. E’ un lavoro crudo e crudele e si investe poco sulla sicurezza, lo denunciamo da sempre. Adesso aspettiamo risposte e speriamo che gli altri lavoratori, rimasti feriti, si riprendano il prima possibile”.

Sull'incidente è intervenuto anche il gruppo politico “Noi Con Salvini - Messina”. “Di certo non possiamo nemmeno immaginare il dolore che le famiglie provano – ha scritto in una nota la responsabile Luciana Verdiglione -. Siamo vicini al loro dolore e auspichiamo che eventi così dolorosi non accadano mai più”.



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