La morte di Giovanni Ciulla a Fiumedinisi: aperta un'inchiesta ed effettuata l'autopsia
di Andrea Rifatto | 04/08/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 04/08/2024 | CRONACA
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La Procura ha deciso di indagare sul caso
Si andrà a fondo sulla morte di Giovanni Ciulla, l’allevatore di 58 anni trovato morto la sera del 18 luglio a Fiumedinisi, impiccato ad un albero in un terreno in contrada San Pantaleo. Dopo l’istanza presentata dai familiari, che non credono al suicidio, la Procura della Repubblica di Messina ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, affidata al sostituto procuratore Marco Accolla, che ha disposto l’esecuzione dell’autopsia sulla salma dell’uomo. L’esame è stato effettuato venerdì pomeriggio all’ospedale “Papardo” di Messina dal professionista incaricato dalla Procura, il medico legale Gennaro Baldino, e all’accertamento tecnico irripetibile durato circa quattro ore, rivelatosi più complesso del previsto per le condizioni non ottimali del cadavere, hanno partecipato anche i consulenti nominati dalla famiglia, i medici legali Daniela Sapienza e Antonino Bondì. L’esame permetterà di accertare l’esatta causa della morte del 58enne e la presenza di eventuali traumi sul corpo causati dall’intervento di terzi e la Procura ha disposto accertamenti approfonditi sul corpo della vittima, i cui esiti non si avranno prima di 90 giorni. In particolare bisognerà accertare se il decesso sia avvenuto per impiccagione o strangolamento e se i segni sul collo siano legati alla prima o alla seconda ipotesi di morte, se la vittima abbia tentato di difendersi e se sul corpo ci siano eventuali segni che dimostrino l’intervento di terzi. La salma è stata restituita ai familiari per i funerali, che è si terranno martedì pomeriggio a Fiumedinisi. A sollevare forti dubbi sul suicidio di Giovanni Ciulla è stato in particolare un nipote che intratteneva i rapporti più stretti con il 58enne e che sin dal primo momento ha messo in evidenza incongruenze e anomalie che lo hanno portato a pensare come lo zio potrebbe essere stato ucciso e non si sarebbe tolto la vita, come ipotizzato sin dal primo momento dagli inquirenti. Il parente ha redatto una memoria scritta mettendo nero su bianco tutti i dubbi e la ricostruzione degli ultimi giorni di vita del parente e si è affidato all’avvocato Salvatore Carroccio, che ha presentato istanza alla Procura per chiedere l’esecuzione dell’autopsia. L’obiettivo è accertare come sia morto l’allevatore e chiarire tutti i punti oscuri, considerato anche che al momento del ritrovamento del cadavere non è intervenuto il medico legale e dunque non è stata analizzata tutta la scena di un possibile delitto.