Giovedì 21 Novembre 2024
Il 15enne di Gaggi folgorato in piazza nel 2016. L’inchiesta ripartirà dall’inizio


La morte di Salvatore D'Agostino, assolti Trimarchi e Gemmo. I genitori: "Siamo delusi"

di Andrea Rifatto | 19/10/2023 | CRONACA

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Il luogo dell'incidente e nel riquadro D'Agostino

Non sono bastati più di sette anni tra indagini e processo. Non c’è ancora nessun colpevole per la morte di Salvatore d’Agostino, il 15enne di Gaggi deceduto nel 2016 dopo essere rimasto folgorato urtando un faretto nella piazza del suo paese, in un luogo accessibile a tutti, mentre giocava a calcio con gli amici. Oggi la giudice Alessandra Di Fresco del Tribunale a Messina, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, ha pronunciato una sentenza di assoluzione per i due imputati accusati di omicidio colposo, la presidente di Gemmo Spa Susanna Gemmo e l'allora manager della stessa società, Francesco Trimarchi, per i quali la Procura aveva prima richiesto e ottenuto il rinvio a giudizio e poi chiesto una pena di nove mesi di reclusione, istanza cui si era unita anche quella delle parti offese. Gemmo, 60 anni di Vicenza, era imputata in qualità di legale rappresentante della “Gemmo Spa”, società con sede ad Arcugnano (Vicenza) affidataria del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione della cittadina gaggese, mentre Trimarchi, 42 anni di Santa Teresa di Riva, in quanto all’epoca dei fatti dipendente dell’azienda e responsabile della gestione e della manutenzione degli impianti. Entrambi sono stati assolti con la formula “perché non aver commesso il fatto” e la giudice Di Fresco ha contestualmente disposto anche la trasmissione degli atti alla Procura per quanto di competenza. Gemmo era assistita dagli avvocati Marcello Bana e Jacopo Campognani, Trimarchi da Alessandro Faramo e Giuseppe Bana. L’inchiesta riparte dunque dall’inizio.

"Siamo comprensibilmente delusi - hanno commentato i genitori della vittima, che erano presenti in aula - ma la battaglia per la verità e per rendere giustizia al nostro Salvatore non finisce qui. Sappiamo che adesso l’indagine dovrà ripartire da zero e che ci vorranno altri anni, ma confidiamo che prima o dopo si riesca finalmente a capire di chi è la colpa della tragedia che ci ha distrutto la vita strappandoci nostro figlio e che si arrivi ad una adeguata condanna”. I familiari erano assistititi dall’avvocato Filippo Pagano e per tutte le questioni risarcitorie e stragiudiziali, alla società Studio 3A-Valore Spa: “La sentenza di assoluzione non significa che l’autorità giudiziaria non dovrà continuare a ricercare e a perseguire i responsabili - spiega il legale - il giudice ha ritenuto che i due imputati non lo fossero ma entro novanta giorni depositerà le motivazioni che saranno determinanti per orientare la nuova inchiesta della Procura: un’ulteriore azione penale che potrebbe riguardare anche altre figure della stessa Gemmo o l’impresa che aveva ricevuto in subappalto da quest’ultima il servizio di pubblica illuminazione di Gaggi o il Comune proprietario dell’area”. Il tragico incidente è accaduto la sera del 2 agosto 2016, nella piazza antistante la Chiesa Madre della frazione di Cavallaro. Salvatore, per recuperare il pallone, aveva oltrepassato una ringhiera ma aveva toccato un faretto e una tremenda scarica elettrica l’ha investito e non gli ha lasciato scampo fulminandolo. Dopo 18 giorni di coma, il ragazzo è spirato, gettando nella disperazione tutta Gaggi. 


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