Venerdì 14 Marzo 2025
Le richieste dell'accusa, dei difensori e della parte civile. La sentenza ad aprile


L'omicidio di Pippo Catania a Furci Siculo, chiesto l'ergastolo per Gaetano Nucifora

di Andrea Rifatto | 12/03/2025 | CRONACA

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La vittima e l'omicida

Era attesa per oggi ma slitta di un mese la sentenza sull’omicidio di Pippo Catania, l’ex poliziotto della Squadra mobile di Messina ucciso il 2 ottobre del 2023 sul lungomare di Furci Siculo, per il quale è imputato del reato di omicidio, con le aggravanti della premeditazione e dei motivi abbietti e futili, l’operaio Gaetano Antonio Nucifora di Roccalumera. L’istruttoria dibattimentale si era già chiusa il mese scorso e oggi in aula ha preso la parola per l’accusa la sostituta procuratrice Roberta La Speme, che ha chiesto alla Corte d’assise presieduta da Massimiliano Micali di condannare l’imputato alla pena dell’ergastolo. I difensori di Nucifora, gli avvocati Giovanni Starrantino ed Emilia Cerchiara, hanno invece chiesto alla Corte di ritenere insussistenti le due aggravanti sostenendo come si sia trattato di un delitto d'impeto, di riconoscere le attenuanti generiche e di giudicare Nucifora con il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo della pena. L’avvocato Antonio Scarcella, che rappresenta i familiari di Catania come parte civile, ha chiesto di infliggere al 59enne la condanna al fine pena mai, per un delitto premeditato che ha strappato ai suoi familiari l'ex poliziotto. La Corte tornerà in aula il 16 aprile e quel giorno arriverà la sentenza di primo grado. 

Gaetano Nucifora deve rispondere dell’accusa di omicidio perchè, secondo la Procura della Repubblica, “avendo appreso dalla moglie […] che quest'ultima aveva intrattenuto una relazione extraconiugale con Catania Giuseppe, cagionava la morte di quest’ultimo esplodendo al suo indirizzo cinque colpi con il fucile da caccia Bernardelli calibro 12 matricola 206237, di cui due lo attingevano alla testa, uno all’addome, uno all’inguine ed uno alla gamba destra”. Un movente passionale come ammesso già quella sera dall’operaio, che dopo il delitto si è costituito alla Stazione Carabinieri di Roccalumera. Pippo Catania, 63 anni, ex sovrintendente in servizio alla Squadra Mobile di Messina, è stato colpito a morte intorno alle 18.45 mentre si trovava sul marciapiede lato monte davanti largo Petroselli, al centro della cittadina jonica. Mezz’ora dopo Gaetano Nucifora era già davanti ai carabinieri e in nottata, durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, ha ammesso la responsabilità dei fatti, spiegando le modalità del delitto e il movente, riferendo di aver appreso la sera prima dalla moglie che la stessa aveva avuto dal 2017 una relazione extraconiugale con la vittima. Il pomeriggio successivo, dopo aver visto l’ex poliziotto (con il quale non si frequentava da diversi anni) giocare a carte mentre passava in auto con la moglie sul lungomare di Furci Siculo, appena arrivato a casa ha imbracciato l’arma, si è messo al volante della sua Ford Fiesta rossa ed è tornato indietro, colpendolo a morte.

Più informazioni: omicidio catania  


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