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L'uccisione di Pippo Catania a Furci, Gaetano Nucifora rinviato a giudizio per omicidio
di Andrea Rifatto | 05/07/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 05/07/2024 | CRONACA
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La vittima e l'omicida
Il processo si aprirà dopo l’estate, ma sono già emerse le prime strategie. È arrivato il rinvio a giudizio nell’udienza preliminare di oggi per Gaetano Antonio Nucifora, il 58enne di Roccalumera accusato dell’omicidio dell’ex poliziotto Giuseppe Catania, ucciso il 2 ottobre scorso sul lungomare di Furci Siculo. Il gup Salvatore Pugliese ha accolto la richiesta della Procura rappresentata in aula dalla sostituta procuratrice Roberta La Speme, che insieme all’aggiunto Vito Di Giorgio ha coordinato le indagini condotte dalla Compagnia Carabinieri di Taormina, e ha disposto il processo a carico dell’operaio accusato del reato di omicidio con l’aggravante di avere commesso il fatto con premeditazione e per motivi abbietti e futili. Il dibattimento si aprirà l’11 settembre davanti la Corte d’assise di Messina. Il giudice per l’udienza preliminare ha rigettato la richiesta di rito abbreviato (che consente la riduzione di un terzo della pena) presentata dai legali di Nucifora, gli avvocati Giovanni Starrantino ed Emilia Cerchiara, alla quale si sono opposti il pubblico ministero e l’avvocato Antonio Scarcella, legale di parte civile, visto che sono contestate due aggravanti che possono comportare la pena dell’ergastolo e in tal caso non è ammesso il giudizio abbreviato. I difensori dell’imputato, detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto e presente oggi in udienza, sono comunque intenzionati a riproporre l’istanza all’apertura del processo per farla valere qualora dovessero cadere le due aggravanti. A processo si sono costituite cinque parti civili, la moglie, due figli e le sorelle di Giuseppe Catania. La Procura della Repubblica contesta a Nucifora l’omicidio “perché, avendo appreso dalla moglie […] che quest'ultima aveva intrattenuto una relazione extraconiugale con Catania Giuseppe, cagionava la morte di quest’ultimo esplodendo al suo indirizzo cinque colpi con il fucile da caccia Bernardelli calibro 12 matricola 206237, di cui due lo attingevano alla testa, uno all’addome, uno all’inguine ed uno alla gamba destra”. Un movente passionale come ammesso già quella sera dal 58enne messinese, che dopo il delitto si è costituito alla Stazione Carabinieri di Roccalumera. Pippo Catania, 63 anni, ex sovrintendente in servizio alla Squadra Mobile di Messina, è stato colpito a morte intorno alle 18.45 mentre si trovava sul marciapiede lato monte davanti largo Petroselli, al centro della cittadina jonica. Mezz’ora dopo Gaetano Nucifora era già davanti ai carabinieri e in nottata, durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, ha ammesso la responsabilità dei fatti, spiegando le modalità del delitto e il movente, riferendo di aver appreso la sera prima dalla moglie che la stessa aveva avuto dal 2017 una relazione extraconiugale con la vittima. Il pomeriggio successivo, dopo aver visto l’ex poliziotto (con il quale non si frequentava da diversi anni) giocare a carte mentre passava in auto con la moglie sul lungomare di Furci Siculo, appena arrivato a casa ha imbracciato l’arma, si è messo al volante della sua Ford Fiesta rossa ed è tornato indietro, colpendolo a morte.