Medici assenteisti al 118 di Letojanni, la Corte dei conti li condanna a risarcire i danni
di Andrea Rifatto | 04/05/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 04/05/2024 | CRONACA
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I fatti risalgono al periodo 2014-2016
La giustizia ordinaria li ha dichiarati colpevoli già da oltre un anno, adesso si è aggiunto il verdetto di quella contabile. La Corte dei conti regionale ha infatti condannato al risarcimento dei danni i medici Antonio Corica e Antonino Ferlito, in servizio al 118 di Letojanni, arrestati nel febbraio 2017 con le accuse di truffa aggravata e falsità ideologica per essersi assentati dal lavoro falsificando i registro delle presenze. Il processo penale si è concluso nel gennaio 2022 con la sentenza della Corte d’appello di Messina, divenuta definitiva un anno dopo perchè la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, con la condanna di entrambi ad un anno e sei mesi di reclusione e la multa di 600 euro ciascuno per il reato di truffa. Chiusa la vicenda penale, la Procura regionale della Corte dei conti ha acquisito dall’Azienda sanitaria provinciale i tabulati delle ore di assenza e i prospetti delle retribuzioni indebitamente corrisposte ai due medici e adesso è arrivata la condanna al pagamento complessivo di 94mila 869 euro all’Asp, inflitta dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti presieduta dalla giudice Anna Luisa Carra con i magistrati Sergio Vaccarino e Raimondo Nocerino. Corica, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, è stato condannato al pagamento di 19mila 781 euro per danno patrimoniale e 39mila 562 euro per danno di immagine, mentre Ferlito, difeso dall’avvocato Giuseppe Mingiardi, dovrà versare 34mila 779 euro per danno di immagine; entrambi sono stati condannati al pagamento di 747 euro di spese di giudizio allo Stato. I giudici hanno accolto quasi interamente le richieste del procuratore generale, che ammontavano a 111mila 512 euro, ad eccezione di quella per il danno patrimoniale imputato a Ferlito, riconoscendo fondata l’eccezione di prescrizione sollevata dal suo legale, in quanto l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata all’Asp il 15 marzo 2017 e l’invito a dedurre della Corte dei conti risale al 4 aprile 2023, dunque oltre il termine quinquennale di prescrizione. Ad Antonio Corica sono state computate 480 ore di assenza tra novembre 2014 e agosto 2016 che hanno portato l’Asp ad erogare indebitamente retribuzioni lorde per 19mila 781 euro, mentre Antonino Ferlito (ottobre 2014-agosto 2016), a fronte di 421 ore di assenza, aveva percepito 17mila 389 euro. Per i giudici contabili la condotta dei due “ha creato danno patrimoniale e danno all’immagine dell’Asp, per il ruolo dei due medici incaricati della tutela della vita e della salute altrui, per la gravità delle condotte accertate dalle sentenze penali e per l’ampia risonanza mediatica che ha avuto la vicenda”, con comportamenti “idonei a porre in grave pericolo la vita di coloro che necessitavano del servizio di emergenza, atteso che, come risulta dagli atti penali, ritardavano financo la partenza dell’ambulanza”. La Corte dei conti non ha quindi avuto dubbi riconoscendo “un giudicato penale irrevocabile che ha accertato in via definitiva la sussistenza della condotta, dell’evento, del nesso di causalità e dell’elemento psicologico sotto il profilo del dolo”, assumendo come parametro fondamentale per quantificare l’entità del risarcimento dovuto anche il clamore sociale, oltre le “condotte particolarmente riprovevoli adottate dai due addetti al 118 e alla diffusione mediatica della vicenda”. I due medici potranno adesso presentare appello.