Messina. Sequestrato un frantoio, gli scarti finivano in mare
11/12/2015 | CRONACA
11/12/2015 | CRONACA
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I militari della Guardia di Finanza di Messina hanno posto sotto sequestro un frantoio sito in località Santa Lucia, nella frazione Galati Superiore, che smaltiva illecitamente gli scarti di lavorazione nei pressi di un vicino corso d’acqua. Le Fiamme gialle, che hanno agito in esecuzione di un piano di servizi nel settore della polizia ambientale, hanno appurato che i residui del processo di trasformazione delle olive, la cosiddetta “sansa”, scarto che rientra nella categoria dei rifiuti speciali, veniva abbandonata illecitamente e in modo del tutto incontrollato su un terreno posto nelle immediate adiacenze del frantoio. Questo sistema nel tempo aveva dato origine a un invaso artificiale denso di materiale di risulta, il cui percolato si era infiltrato nel sottosuolo, contaminandolo, per poi confluire nel limitrofo torrente Galati e, naturalmente, da qui sino al mare. I finanzieri hanno quindi proceduto, in collaborazione con personale dell’Agenzia regionale Protezione Ambiente, al sequestro del frantoio, denunciando all’autorità giudiziaria il responsabile, per inquinamento delle falde acquifere e per deturpamento delle bellezze naturali. L’operazione di servizio s’inquadra nel contrasto ad ogni forma di illegalità che possa compromettere l’habitat naturale, a salvaguardia della salute della collettività.