Sabato 23 Novembre 2024
Accusati di favoreggiamento dell’immigrazione. Partiti dalle coste asiatiche


Migranti a Taormina e Riposto, in carcere i due scafisti russi - VIDEO

di Redazione | 16/10/2018 | CRONACA

2942 Lettori unici

Il motoveliero "Koa" al porto di Riposto

Sono finiti entrambi in carcere gli scafisti russi fermati tra domenica e lunedì a Taormina e Riposto con l’accusa di aver condotto il motoveliero “Koa”, immatricolato in Delaware (Usa), con a bordo migranti di nazionalità irachena e curda. Il primo, M. K. 33 anni, è stato fermato domenica sera dai carabinieri di Taormina dopo aver raggiunto la spiaggia con un gommone di piccole dimensioni con a bordo quattro stranieri, che hanno poi fatto perdere le loro tracce, e si trova adesso nella casa circondariale di Messina Gazzi; il connazionale, il 33enne G.V., è stato invece sottoposto in stato di fermo all’arrivo al porto di Riposto dai finanzieri del Comando provinciale di Catania e della Sezione Operativa Navale, con la collaborazione del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico) di Roma e ristretto nel carcere catanese di Piazza Lanza. Tutti e due devono rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in quanto le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari tali da sottoporli a fermo, anche perché il russo arrivato nel porto catanese è stato riconosciuto dai migranti come uno dei due conduttori che sin dalle coste asiatiche di partenza ha portato la barca a vela fino alle acque territoriali italiane. I due compariranno domani davanti al Gip per l’udienza di convalida.

Domenica sera i militari dell’Arma di Taormina hanno notato un gommone di piccole dimensioni arenato nella spiaggia di località “Cantone del Faro” di Taormina e una volta intervenuti hanno ispezionato il natante trovando nascosto sotto una coperta un cittadino di nazionalità russa e hanno accertato che lo straniero, servendosi del piccolo natante, aveva trasbordato da una imbarcazione più grande quattro migranti, presumibilmente di nazionalità irachena o iraniana, che appena giunti sulla terraferma si sono dati alla fuga. I carabinieri, con l’ausilio della pilotina della Guardia costiera, hanno tentato di raggiungere il motoveliero per dare soccorso agli altri migranti che erano ancora sull’imbarcazione senza però riuscire a raggiungerla a causa delle pessime condizioni atmosferiche. Solo alle prime luci dell’alba, il personale della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Catania è riuscito ad intercettare ed ad abbordare il natante, ancorato al largo di Taormina.

Dopo vani tentativi di contatto via radio e megafono, in assenza di personale in coperta, i militari hanno proceduto ad abbordare il natante: appena saliti sulla barca a vela, hanno rilevato la presenza a bordo di un soggetto di nazionalità russa, trovato in possesso di oltre 5mila 800 euro di denaro contante in diverse valute (dollari Usa, rubli, euro, lire turche e kune croate) e di altre sei persone di nazionalità irachena e curda, tra le quali una donna, nascoste sottocoperta in un ambiente di assoluto degrado e tale da far ritenere che il natante fosse in realtà utilizzato per il trasporto illegale di clandestini. Per tali motivi, preso il controllo dell’imbarcazione, i militari hanno proceduto a scortarla fino al vicino porto di Riposto per procedere, unitamente al personale del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, dello Scico e della Compagnia di Riposto alle attività di polizia giudiziaria. Sia il veliero che il gommone sono stati sequestrati. I clandestini sono stati denunciati a piede libero per il reato di immigrazione clandestina e condotti al Cara di Mineo a disposizione dell’Autorità giudiziaria e per l’avvio delle procedure previste dalla normativa sull’immigrazione.

IL VIDEO DELLA GUARDIA DI FINANZA



COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.