Minacciò l’inquilino con l'ascia, 57enne di Santa Teresa condannato e condotto in carcere
di Andrea Rifatto | 16/02/2022 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 16/02/2022 | CRONACA
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La vicenda risale al settembre 2016
A distanza di cinque anni e mezzo da quei fatti si riaprono le porte del carcere per Onofrio Lo Re, 57 anni, arrestato nel settembre del 2016 con l’accusa di tentato omicidio e tentata estorsione. Al termine del processo con rito abbreviato, dopo i tre gradi di giudizio, l’uomo è stato condannato in via definitiva alla pena di quattro anni e un mese di reclusione per il solo reato di tentata estorsione aggravata e nei giorni scorsi, dopo aver scontato un periodo ai domiciliari, è tornato dietro le sbarre così come disposto da un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Messina. Il 57enne è stato raggiunto nella sua abitazione di Casalvecchio Siculo, comune dove è residente, dai carabinieri della Stazione di Sant’Alessio Siculo, competenti per territorio, che gli hanno notificato il provvedimento restrittivo emesso a suo carico. Dopo le formalità di rito, dunque, lo hanno trasferito nella casa circondariale di Messina Gazzi per l’espiazione della pena, cumulata con altre condanne minori. Onofrio Lo Re balzò agli onori della cronaca quando il 27 settembre del 2016, allora 51enne, entrò in un panificio-focacceria (i cui locali sono di proprietà dei genitori) sul lungomare di Santa Teresa, nel quartiere Borgo Marino, brandendo un’accetta e inveendo contro il titolare dell’attività, un uomo del posto all’epoca dei fatti 41enne, per questioni legate al pagamento del canone di affitto. L’uomo colpì con l’arma, danneggiandola, una porta in legno della stanza dove si era rifugiato il titolare, ma giunsero immediatamente sul posto i carabinieri, che lo arrestarono in flagranza. Subito dopo finì in carcere e poi ai domiciliari, fino a quando tornò in libertà. A processo è stato riconosciuto colpevole per aver minacciato più volte, anche di morte, il 41enne che deteneva il locale, chiuso nei mesi scorsi, al fine di farsi corrispondere in nero un canone di affitto maggiorato di 400 euro rispetto a quello che la vittima aveva concordato con il padre. Lo Re era stato poi arrestato nel settembre del 2018, e ristretto ai domiciliari, per scontare una condanna a sei mesi per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, mentre nel gennaio del 2019 era stato nuovamente tratto in arresto per essere evaso dai domiciliari mentre si trovava a Casalvecchio Siculo.