Giovedì 21 Novembre 2024
Inchiesta della Procura: la Polizia indaga per scoprire eventuali responsabilità


Morte del bimbo di Savoca, la famiglia presenta denuncia: il racconto della madre

di Andrea Rifatto | 07/03/2021 | CRONACA

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La postazione Pte-118 di Santa Teresa

La notizia che nessun genitore vorrebbe mai sentire, ossia la scomparsa di un figlio, ha gettato nello strazio un’intera famiglia e fatto calare una cappa di dolore sulla comunità di Savoca. La morte del piccolo Giulian, che avrebbe compiuto due anni l’1 aprile, è una tragedia dai contorni ancora tutti da chiarire e i primi a voler sapere la verità sono la mamma e il papà, che hanno presentato una denuncia contro ignoti alla Polizia di Stato per chiedere sia fatta luce sul decesso del loro piccolo, avvenuto al Policlinico “Gaetano Martino” di Messina nella tarda mattinata di ieri. I primi ad intervenire sono stati gli agenti della Squadra Volanti e poco dopo il caso è passato ai colleghi della Mobile, che su delega della Procura della Repubblica hanno avviato subito le indagini. Già ieri sono stati ascoltati i familiari della vittima e i medici che sono entrati in contatto con Giulian: i poliziotti sono giunti anche nella postazione 118-Pte di Santa Teresa di Riva, da dove il bambino è partito in ambulanza alla volta del nosocomio peloritano con problemi gastrointestinali, e sono rimasti diverse ore a sentire il personale sanitario per accertare le procedure adottate, il protocollo seguito, i farmaci somministrati e tutti i passaggi fatti dal momento della presa in carico fino all’arrivo in ospedale. Gli agenti hanno anche acquisito le cartelle cliniche, sia nel presidio sanitario santateresino che al Policlinico e sulla salma, sotto sequestro nella sala mortuaria del Policlinico e a disposizione dell’autorità giudiziaria, verrà disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso e stabilire poi se vi siano stati ritardi oppure omissioni e dunque possibili responsabilità da parte dei soggetti coinvolti.

Nella denuncia la madre ha raccontato alla Polizia che nella notte tra venerdì e sabato si sono verificati “per due volte episodi di vomito, anche se poco consistenti, intercalati da abbondante diarrea”: dunque la donna, preoccupata, ha cercato di contattare la pediatra di famiglia ma inutilmente, visto che non rispondeva al telefono. Così ha deciso di portare il figlio al presidio 118 di Santa Teresa, dove è arrivata con la sorella intorno alle 8.45 circa. “Lì trovavo un medico in servizio sanitario e un’ambulanza del 118 con due operatori, oltre che un altro medico - ha raccontato agli agenti - e adagiavo mio figlio su una lettiga, nonostante il bimbo ancora vigile e vispo, restava controvoglia. Il medico in servizio fisso alla struttura visitava mio figlio fulmineamente, dopo di che usciva velocemente dalla stanza ove eravamo appartandosi con il personale medico del 118. In questo frangente udivo il dottore spiegare la patologia di mio figlio e percepivo che il dottore allarmava gli operatori del 118 spiegando e consigliando un urgente trasporto all’ospedale. Dopo di che faceva rientro nella stanza ove entrava anche il medico dell’ambulanza del 118 che ci consigliava di portare il piccolo con mezzi privati all’ospedale, dicendo che non era il caso di portarlo con l’ambulanza”. Secondo le versione dei sanitari l’ambulanza era già stata bloccata dalla centrale 118 ed era pronta a partire ed è stata liberata dopo che la donna ha firmato ed è andata via. Saranno quindi le indagini a chiarire questo passaggio che potrebbe essere stato decisivo. Dunque, una volta fuori, “chiamavo il pediatra personale di mia sorella, che mi fissava un appuntamento immediato fuori dal proprio orario di lavoro - prosegue la madre nella denuncia - e dopo una veloce visita, toccandogli e osservando semplicemente un dito, mi diceva testualmente di andare al pronto soccorso con l’ambulanza e di pretendere che venisse trasportato in codice rosso in quanto secondo lui il bambino si stava disidratando velocemente”. Le condizioni del piccolo, infatti, erano peggiorate rapidamente e dunque dopo il ritorno alla postazione di piazza Municipio è stato condotto direttamente a bordo dell’ambulanza, partita in direzione del Policlinico. Le sue condizioni si sono però aggravate ulteriormente con il passare dei minuti, fin quando durante il tragitto è sopraggiunto l’arresto cardiaco: all’arrivo a Messina, ormai in condizioni disperate, l’intervento di medici e rianimatori del Pronto soccorso non è bastato a strapparlo alla morte.

Più informazioni: morte bimbo savoca  


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