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Nizza. Commissione d'inchiesta sulla discarica abusiva
di Gianluca Santisi | 03/12/2013 | CRONACA
di Gianluca Santisi | 03/12/2013 | CRONACA
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Rifiuti abbandonati (archivio)
L'Amministrazione comunale di Nizza di Sicilia ha nominato una commissione di inchiesta interna per fare luce sulla vicenda della discarica abusiva di rifiuti sequestrata dai carabinieri di Roccalumera con la contestuale denuncia di due dipendenti comunali, sorpresi mentre scaricavano nell'area in questione un carico di rami di oleandro. Della commissione fanno parte il dirigente dell'Area Tecnica, ing. Giovanni Briguglio (presidente), il geom. Salvatore Isaja e il dott. Giuseppe Occhino. Sull'argomento la minoranza aveva chiesto chiarezza con un'interrogazione indirizzata al sindaco Giuseppe Di Tommaso. Quest'ultimo ha risposto che fornirà tutte le informazioni richieste non appena la commissione completerà le indagini. Intanto, dopo la convalida del sequestro da parte del Gip, il sito di contrada Agone è stato affidato all'ing. Giovanni Briguglio, in qualità di custode giudiziario. Il primo atto è stato quello di trasmettere un ordine di servizio alla Polizia Municipale che dovrà occuparsi “dell'attenta vigilanza giornaliera dell'area sequestrata con relazione dei sopralluoghi effettuati”. Di pari passo, l'Amministrazione comunale ha chiesto ai due dipendenti denunciati dai carabinieri di redigere “apposita dettagliata relazione di quanto avvenuto, di quello che hanno depositato nell'area oggetto di sequestro, anche in tempi diversi, e quanto utile e necessario, affinché la commissione d'inchiesta possa fare piena luce”. E' stata anche individuata una ditta di Villafranca che, dopo il dissequestro, si occuperà di bonificare l'area. Nel sito di contrada Agone, una superficie di circa 400mq. di proprietà comunale, i militari dell'Arma hanno ritrovato rifiuti di ogni genere: bottiglie di vetro, batterie esauste, cartoni, bidoni di vernici vuoti, alcune lastre di amianto, tronchi di palme, rami d'albero, sacchi di spazzatura di varie dimensioni, alcuni pensili da cucina. In alcuni tratti vi erano incendi ancora vivi. L'ing. Briguglio ha evidenziato che “successivamente all'esperimento di tutte le indagini che il caso richiede, provvederà ad una dettagliata relazione su tutta la vicenda”.