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Nizza di Sicilia. Sindaco e tecnico rinviati a giudizio per il depuratore
di Redazione | 07/11/2015 | CRONACA
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Il depuratore di contrada Piana
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Messina, Antonio Carchietti, ha rinviato a giudizio con l’accusa di omissione di atti d’ufficio il sindaco di Nizza di Sicilia, Giuseppe Di Tommaso, e il dirigente dell’Area tecnica, Giovanni Briguglio. I due, secondo il gup, non avrebbero predisposto i necessari lavori di manutenzione presso il depuratore fognario, ubicato in contrada Piana, utilizzato anche dai comuni di Alì Terme e Fiumedinisi, riuniti insieme a Nizza nel Consorzio con a capo Di Tommaso, imputato proprio nella sua qualità di presidente. Gli accertamenti partirono nel febbraio 2014, quando la Capitaneria di Porto di Messina effettuò dei controlli in mare in corrispondenza della condotta di scarico del depuratore nizzardo: in quell’occasione emersero anomalie nel ciclo di depurazione e sempre in quei periodi sia nei pressi dell’impianto che in paese vennero avvertiti cattivi odori, segno evidente che qualcosa non andava per il vero giusto. Le analisi eseguite dall’Arpa misero poi in evidenza come i campioni di acqua prelevati in mare superassero il parametro limite relativo alla ''escherichia coli'', un batterio di origine fecale. Nel depuratore di contrada Piana, inoltre, vennero trovati fanghi non smaltiti. L’udienza al Tribunale di Messina che vede imputati Di Tommaso e Briguglio è stata fissata al prossimo 3 febbraio. Ad utilizzare il depuratore di Nizza, come detto, vi sono anche Alì Terme e Fiumedinisi che, in base al numero degli abitanti, contribuiscono economicamente alle spese di gestione. Da tempo, però, il Comune nizzardo anticipa le somme necessarie per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria. Somme che vengono poi pagate dagli altri comuni con notevole ritardo o che ancora devono essere versate.