Domenica 30 Marzo 2025
Chiuso il processo ancora in corso nato dopo gli esposti presentati nel 2017


Nizza, ultimo atto su depuratore e sversamenti: assolti sindaci, tecnico e gestore

di Andrea Rifatto | 26/03/2025 | CRONACA

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L'impianto di depurazione

Si chiude con altre quattro assoluzioni l’ultimo procedimento penale ancora aperto sulla gestione del depuratore fognario di Nizza di Sicilia. Oggi pomeriggio la giudice Francesca Capone ha assolto tutti gli imputati con la formula piena “perchè il fatto non sussiste”, mettendo fine ad una vicenda che si trascinava da quasi otto anni. Coinvolti in questo filone gli ex sindaci Giuseppe Di Tommaso e Piero Briguglio, l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Giovanni Briguglio e l’ex gestore dell’impianto Agatino Mantarro. Il processo a loro carico era iniziato nel 2022 e il pubblico ministero aveva chiesto la condanna ad un mese di reclusione ciascuno, ma sono arrivate assoluzioni piene per tutti gli imputati, alcuni dei quali coinvolti in questi anni anche in altri procedimenti dai quali sono usciti sempre assolti, ad eccezione di lievi condanne per il gestore. L’accusa contestava i reati di getto pericoloso di cose e distruzione o deturpamento di bellezze naturali, dal 2013 in avanti, a Giuseppe Di Tommaso (sindaco fino all’11 giugno 2017), Piero Briguglio (sindaco dal 13 giugno 2017), Giovanni Briguglio (all’epoca responsabile dell'area tecnica) e Agatino Mantarro (gestore dell'impianto dall’1 marzo 2017) per avere effettuato uno scarico in mare di reflui civili con valori di concentrazione superiori ai limiti massimi, in quanto l'impianto risultava carente strutturalmente e con scarsa capacità depurativa del refluo, conseguendo da tale fatto la revoca dell'autorizzazione regionale (11 gennaio 2013). 

Mantarro doveva rispondere delle stesse accuse anche per aver scaricato reflui fognari, senza depurazione, nel torrente Nisi anziché rinviarli in testa all'impianto per come accertato dall'Ufficio e dalla Polizia locale, fatto da cui derivava la diffida da parte dell'Amministrazione comunale, ed effettuava scarico non autorizzato di rifiuti fognari in mare e nel torrente, come accertato il 7 e il 10 agosto 2017. Un procedimento partito dopo gli esposti della minoranza consiliare effettuati proprio nel 2017, all’inizio della legislatura, che avevano portato la Procura ad indagare a ritroso fino al 2013, anno in cui era stata revocata l’autorizzazione allo scarico in mare del depuratore. In dibattimento non sono però emerse responsabilità a carico di amministratori, tecnici e gestore e così è arrivata l’assoluzione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Rina Frisenda, Giovanni Calamoneri, Antonio Scarcella e Felice Di Bartolo.


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