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Oggi l’autopsia sul corpo di Scipilliti: si attendono risposte per far luce sul giallo
di Andrea Rifatto | 17/01/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 17/01/2017 | CRONACA
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Il luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Scipilliti
Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulla morte di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco di 55 anni di Roccalumera trovato morto sabato pomeriggio nelle campagne di Savoca, lungo la strada Rina-Scopelliti-Savoca. Il magistrato Antonella Fradà conferirà questa mattina l’incarico per l’esame autoptico, che verosimilmente verrà eseguito in giornata all’obitorio del Policlinico di Messina. Dall’esito degli accertamenti sul cadavere sarà possibile capire le cause della morte e quindi stabilire se si sia trattato di un incidente o di un omicidio. Al momento del rinvenimento la salma di Scipilliti non presentava tracce di violenza ma solo ecchimosi sul volto e abrasioni sulle braccia e sul tronco. Segni che potrebbe essersi procurato cadendo lungo il sentiero della campagna savocese e battendo la testa su una roccia, anche se appare strano che possa aver raggiunto da solo e a piedi quel luogo, isolato e non di passaggio. L’uomo, infatti, il pomeriggio del 5 gennaio ha lasciato la sua vettura davanti a un bar alla periferia sud del lungomare di S. Teresa di Riva, dove era tornato dopo aver ricevuto una telefonata mentre ere già sulla strada di casa verso Roccalumera, e da quel momento di lui si sono perse le tracce. Qualcuno che conosceva, infatti, lo aveva chiamato non si sa per quale motivo e verosimilmente il 55enne è poi salito su un’auto condotta dalla stessa persona, con cui si è allontanato. Particolare non trascurabile il fatto che l’uomo, che soffriva di problemi cardiaci, non avesse con sè le medicine di cui aveva costantemente bisogno. In attesa di capire dall’esito dell’autopsia quale strada far prendere alle indagini, i carabinieri della Compagnia Messina Sud, al comando del maggiore Paolo Leoncini, proseguono con gli accertamenti ad ampio raggio, così come i militari del Reparto investigazioni scientifiche di Tremestieri, che hanno setacciato la zona del ritrovamento del corpo, situata a circa 5 km di distanza da dove il pompiere ha parcheggiato la sua auto, alla ricerca di tracce utili. La soluzione al caso potrebbe arrivare dal passato dell’uomo, che nel 2014 era stato arrestato con l’accusa di aver messo in piedi una truffa ai danni dell'Agea e dell'Unione Europea, per far ottenere contributi agricoli a soggetti che non ne avevano alcun titolo, trattenendo per sé una parte delle somme. Vicenda giudiziaria che non è ancora giunta a sentenza.