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Omicidio di Lorena Quaranta a Furci Siculo: ergastolo confermato in appello per De Pace
di Redazione | 18/07/2023 | CRONACA
di Redazione | 18/07/2023 | CRONACA
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Lorena Quaranta aveva 27 anni
Confermata anche in appello la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Lorena Quaranta. Oggi la Corte d’assise d’appello del Tribunale di Messina ha ribadito il verdetto di primo grado emesso un anno fa a carico di Antonio De Pace, il trentenne calabrese che il 31 marzo del 2020 ha ucciso a Furci Siculo la fidanzata, originaria di Favara, studentessa di Medicina all’Università di Messina. L’infermiere di Dasà (Vibo Valentia), difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, era imputato con l’accusa di omicidio aggravato e premeditato per aver ucciso la compagna 27enne, con la quale conviveva nella villetta di via Delle Mimose nella cittadina furcese. La Corte non ha dunque accolto la richiesta avanzata il 23 maggio dal procuratore generale Maurizio Salamone, che aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche e di conseguenza una riduzione della condanna inflitta in primo grado, lasciando alla valutazione dei giudici l’entità della pena, mentre l’avvocato Giuseppe Barba, che assiste la famiglia Quaranta, aveva chiesto la conferma integrale della condanna di primo grado all’ergastolo, ritenendo che fossero ineccepibili le motivazioni della sentenza, con la quale è stata riconosciuta la sussistenza dell'aggravante della convivenza e sono state escluse quelle della premeditazione e dei motivi abietti e futili. E così è stato. Confermato anche il risarcimento per le parti civili, i familiari di Lorena, il “Centro Donne Antiviolenza Onlus di Messina” rappresentato dall’avvocata Maria Gianquinto e l’associazione antiviolenza “Una di Noi” rappresentata dall’avvocata Cettina Miasi.