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Omicidio Scipilliti, ecco le immagini che incastrano Fortunata Caminiti - VIDEO
di Redazione | 26/01/2017 | CRONACA
di Redazione | 26/01/2017 | CRONACA
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La Panda gialla ripresa dalla telecamera
A incastrare Fortunata Caminiti come presunta assassina di Roberto Scipilliti sono state le riprese di una telecamera di videosorveglianza installata lungo la strada che conduce alla frazione Rina Superiore di Savoca, poco più a valle del luogo dove è stato ritrovato il cadavere dell’uomo. Nelle immagini si vede la Fiat Panda gialla, sulla quale secondo le indagini sarebbe avvenuta l'esecuzione del vigile del fuoco di Roccalumera con un colpo di pistola calibro 9 alla nuca, che il 5 gennaio scorso transita alle 15.28 in direzione mare-monte, verso il luogo del rinvenimento, con a bordo più persone non distinguibili. Alle 15.35, dunque solo dopo sette minuti, il mezzo viene registrato mentre torna in senso opposto. Il dato significativo è che in quell'arco temporale, corrispondente a quello in cui anche la presenza di Scipilliti era stata rilevata a S. Teresa davanti a un bar sul lungomare nel quartiere Barracca, dove è stata poi trovata la sua vettura, verso il luogo dove è stato rinvenuto il corpo transita solo quella Panda gialla. Dai filmati i carabinieri hanno individuato particolari importanti come una leggera ammaccatura al lato sinistro della targa posteriore e dopo una certosina e attenta analisi di centinaia di telecamere di videosorveglianza presenti sull’intero litorale jonico, hanno ricostruito la targa della vettura ricercata e l’hanno rittrovata all’alba del 20 gennaio. Il mezzo è intestato a una ditta di noleggio del Catanese e il 4 gennaio, giorno precedente la scomparsa di Scipilliti, era stata affittata proprio alla Caminiti, che nella circostanza aveva presentato documenti falsi. Nel vano porta oggetti posto sotto il sedile del passeggero anteriore si nota una pozza di sangue nella quale galleggia una penna. “Stiamo facendo indagini a tutto campo e stiamo cercando dei complici per questo omicidio. Una delle piste privilegiate è quella relativa ad alcune truffe, nelle quali, con ruoli diversi, erano coinvolti l'arrestata, il compagno Fabrizio Ceccio, e la vittima Roberto Scipilliti", dicono i carabinieri. La donna, insieme a Ceccio era stata arrestata alcuni giorni dopo l'omicidio mentre sbarcava da una nave a Messina con l'accusa di possesso di armi. Ceccio era inoltre ricercato da aprile per associazione per delinquere finalizzata alle truffe, al riciclaggio e alla ricettazione. I militari dell'Arma stanno adesso indagando per capire se Ceccio possa aver avuto un ruolo anche nell'omicidio.