Operaio morto in un cantiere di Fiumedinisi: una condanna e due assoluzioni
di Andrea Rifatto | 17/11/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 17/11/2017 | CRONACA
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Il cantiere dove avvenne l'incidente mortale
Una condanna e due assoluzioni nel processo di appello per la morte di un operaio avvenuta nel 2008 nel cantiere edile per la costruzione della Scuola degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari di Fiumedinisi. La Corte d’appello del Tribunale di Messina (presidente Francesco Tripodi, a latere Daria Orlando e Bruno Sagone) ha emesso oggi la sentenza di secondo grado nei confronti dei tre imputati rimasti ancora a processo rispetto ai cinque coinvolti in origine, accusati di omicidio colposo in violazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. I giudici hanno assolto oggi l'architetto Benedetto Parisi, direttore dei lavori incaricato dal Comune di Fiumedinisi e Filippo Scannella, responsabile della Edi Saff di Mussomeli (Cl), una delle due imprese costruttrici che realizzarono i lavori. Confermata invece la condanna a un anno di reclusione (pena sospesa) nei confronti di Calogero Bonelli, titolare della Bonelli Costruzioni Srl di San Cataldo (Cl), altra ditta impegnata nel cantiere della Scuola degli antichi mestieri. In primo grado, con sentenza del 7 maggio 2014, il giudice monocratico Eliana Zumbo aveva condannato a un anno per omicidio colposo Benedetto Parisi, Filippo Scannella e Calogero Bonelli, mentre ne erano usciti assolti gli ingegneri Francesco Carmelo Oliva, altro direttore dei lavori, e Francesco Mammoliti, coordinatore della sicurezza, con la formula per non aver commesso il fatto. Verdetto contro cui i legali difensori hanno fatto appello. Il Pg aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Bonelli è stato inoltre condannato al pagamento delle provvisionali alle parti civili, i familiari dell’operaio deceduto, e delle spese processuali. Oliva e Parisi sono stati difesi dall’avvocato Massimo Brigandì, Scannella dall’avvocato Pietro Sorce, Bonelli dall’avvocato Gianluca Amico e Mammoliti dall’avvocato Domenico Pugliese. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati De Arcangelis, Cappuccio e Crupi. L’incidente mortale si verificò il 18 novembre 2008, poco dopo le 14, in contrada San Francesco, a monte del centro abitato di Fiumedinisi. A perdere la vita fu Giuseppe Oliveri, 58 anni, di Galati Sant’Anna, villaggio a sud di Messina. L’uomo, sposato e padre di due figlie, precipitò al suolo dall’ultimo piano di una struttura a tre elevazioni in fase di completamento, da un’altezza di undici metri, finendo in uno spiazzo in terra battuta. I suoi compagni di lavoro tentarono di prestargli soccorso, in quanto nonostante le gravi lesioni subite dava flebili segni di vita. Venne allertato l’elisoccorso e giunse sul posto anche l’ambulanza del 118 ma quando il velivolo stava tentando un atterraggio di fortuna, Oliveri morì tra la disperazione dei colleghi. Nel cantiere intervenirono i carabinieri della Compagnia di Messina Sud, che avviarono le indagini coordinati dalla Procura di Messina. A Fiumedinisi giunsero anche i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Messina. La magistratura aprì un’inchiesta sull’accaduto e a processo finirono i direttori dei lavori, il coordinatore per la sicurezza e i titolari della Bonelli costruzioni Srl e della Edi Saff Srl, ditte che si erano aggiudicate l’appalto riunite in un’associazione temporanea di imprese.