Articoli correlati
Operazione "Cotto e crudo", il Riesame ridimensiona le accuse e scarcera un indagato
di Andrea Rifatto | 08/03/2023 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 08/03/2023 | CRONACA
3369 Lettori unici
Lo spaccio avveniva a Furci Siculo
Cadono le accuse più gravi per gli indagati dell’operazione antidroga “Cotto e crudo” (cocaina e crack), finiti in carcere e ai domiciliari l’8 febbraio scorso per mano dei Carabinieri della Compagnia di Taormina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del firmata dal giudice per le indagini preliminari Fabio Pagana. Il provvedimento è stato impugnato davanti al Tribunale del Riesame dai legali difensori, gli avvocati Tino Celi, Felice Di Bartolo, Antonio Bongiorno e Giovambattista Freni, e il Collegio formato dai giudici Massimiliano Micali (presidente), Alessia Smedile e Letteria Silipigni ha accolto parzialmente le istanze ridimensionando il quadro accusatorio della Procura. A Carmelo Menoti di Mandanici (domiciliato a Furci Siculo), Francesco Celi di San Pietro Clarenza (domiciliato a Roccalumera), Paolo Grasso di Messina, Emanuele Impellizzeri, Alberto Ferraro, Tamara Gugliotta, Giuseppe La Rosa e Simone Triscari, tutti di Santa Teresa di Riva, l’accusa contestava l’appartenenza ad un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, reato che prevede pene fino a 20 anni, e poi singoli episodi di detenzione e spaccio di droga, addebitati anche ad Alessandro Cisterna di Nizza di Sicilia, mentre adesso il Riesame ha riqualificato i reati ritenendo che la detenzione e lo spaccio di stupefacenti siano di lieve entità e di conseguenza il reato associativo è stato riqualificato in associazione a delinquere di tipo semplice (da tre a sette anni). Per Gugliotta e La Rosa il Tribunale del Riesame non si è ancora espresso e l’udienza è fissata per domani. Con la stessa ordinanza il Tribunale del Riesame ha revocato la custodia cautelare in carcere al santateresino Emanuele Impellizzeri, adesso ristretto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, e l’obbligo di firma ad Alessandro Cisterna, coinvolto per due episodi di cessione di droga. Rimangono invece dietro le sbarre Menoti, Celi e Grasso e ai domiciliari Ferraro e Triscari, quest’ultimo rientrato dall’estero e sottoposto lunedì ad interrogatorio di garanzia, nel corso del quale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche per lui il difensore presenterà adesso ricorso al Riesame. Secondo le indagini, condotte tra fine 2020 e inizio 2021, l’abitazione furcese di Menoti, ritenuto il vertice dell’associazione, era centro stabile di smercio della droga, con Celi e Grasso fornitori, Impellizzeri, Ferraro e Triscari venditori al dettaglio agli acquirenti giunti in auto o a piedi e La Rosa e Gugliotta corrieri degli stupefacenti.