Sabato 23 Novembre 2024
Il caso del post elezioni 2012. Il commento: "Accanimento nei miei confronti"


Pagliara, gettò documenti nel cassonetto: assolto l'ex sindaco Di Bella

di Andrea Rifatto | 22/01/2019 | CRONACA

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L'ex sindaco Santi Di Bella

Assolto perché il fatto non sussiste. Si chiude così il processo di primo grado che vedeva imputato l’ex sindaco di Pagliara, Santi Di Bella, 65 anni, accusato di aver distrutto documenti amministrativi del Comune all’indomani delle elezioni del 6 e 7 maggio 2012, quando da sindaco uscente cedette il posto al nuovo eletto Domenico Prestipino, vincitore della competizione elettorale contro lo sfidante Sebastiano Gugliotta (attuale sindaco di Pagliara, eletto nel 2017.) Il giudice monocratico Valeria Curatolo lo ha assolto dall’accusa di soppressione, distruzione e occultamento di atti al termine del dibattimento iniziato nel 2015 e durato oltre tre anni. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto ieri al termine della requisitoria l’assoluzione per Di Bella, ritenendo non vi fossero elementi tali da poter configurare l’ipotesi di condanna. L’ex primo cittadino è stato difeso dall’avvocato Giuliano Saitta e inizialmente dall’avvocato Luigi Autru Ryolo. Insieme a lui erano finiti indagati nel novembre 2012 l’ex vicesindaco Loredana Spadaro e l’ex assessore Enzo Riparare, inizialmente anche per falsità materiale, prosciolti dal Gip in fase preliminare in quanto Santi Di Bella spiegò come non avessero nulla a che vedere con la vicenda. Il Comune si era costituito parte civile con l'ex sindaco Domenico Prestipino, che segnalò il caso, rappresentato dall’avvocato Carmelo Lombardo, chiedendo 250mila euro di risarcimento danni. “Una bella soddisfazione, sono molto contento – commenta l’ex sindaco adesso assolto – ci tenevo si arrivasse a questo esito, anche se in questi anni la parte civile ha mostrato parecchio accanimento nei miei confronti. Ho avuto sempre grande fiducia nella giustizia, ci ho creduto sin dal primo momento e anche se la vicenda si è trascinata a lungo non posso che accogliere l’esito con grande soddisfazione. Finalmente giustizia è stata fatta, la mia innocenza è stata evidentissima sin dal primo momento, si trattava di carte ininfluenti e appunti personali. Per fatti accaduti durante il mio mandato ho avuto tre procedimenti penali – aggiunge Di Bella – uno archiviato dal Gip, questo conclusosi con l’assoluzione e ne rimane in piedi un altro che spero si concluda presto”.

La vicenda nacque l’8 maggio 2012: quella mattina Santi Di Bella si recò in municipio per portare via effetti personali, appunti e fotocopie di atti che aveva conservato durante i cinque anni di mandato. Insieme a lui erano presenti Riparare e Spadaro, che lo aiutarono a fare pulizia e gettare nel cassonetto davanti al Comune alcune buste di plastica, contenenti documenti ritenuti di nessun valore, in buona parte strappati. Atti che nel pomeriggio dello stesso giorno vennero però notati dal neo sindaco Domenico Prestipino, che chiamò Vigili urbani e Carabinieri, i quali sequestrarono i sacchetti e denunciarono in Procura l'ex sindaco e gli altri due ex amministratori, accusati di aver fatto sparire documenti importanti per il Comune e di voler nascondere qualcosa. Nel corso del processo sono stati sentiti molti testimoni, tra cui i dipendenti comunali, e quasi tutti hanno confermato come non si trattasse di carte importanti e che in municipio non mancasse alcun documento. 


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