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Respinta la richiesta di sospendere il processo: De Luca revoca il mandato ai suoi legali
di Andrea Rifatto | 07/02/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 07/02/2017 | CRONACA
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Cateno De Luca e gli avvocati Micalizzi e Taormina in aula
Non ci sono i presupposti per sospendere il processo sul "sacco" di Fiumedinisi, che vede coinvolti il sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, e altri 17 imputati. Lo ha stabilito questa mattina con un'ordinanza la Corte della Seconda Sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta da Mario Samperi e composta dai giudici Rosa Calabrò e Valeria Curatolo, prendendo atto in avvio dell'udienza della richiesta di spostamento del processo a Reggio Calabria presentata il 30 gennaio da De Luca tramite istanza di rimessione alla Corte di Cassazione. Dopo la decisione dei giudici peloritani, arrivata alle 13 dopo quasi due ore di camera di consiglio, De Luca ha immediatamente revocato il mandato ai suoi legali Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, in quella che appare più una strategia per allungare i tempi e dare modo alla Cassazione di esprimersi sulla richiesta di spostamento, e la Corte ha quindi nominato un difensore d'ufficio, l'avvocato Salvatore Sorbello, che ha chiesto i termini a difesa per poter leggere gli atti relativi al procedimento. La Corte ha rinviato la discussione al 24 febbraio e in risposta a De Luca, che chiedeva notizie sulla trasmissione dell'istanza di rimessione alla Suprema Corte, ha fatto presente che gli atti sono stati inoltrati il 3 febbraio e che si procederà a sospendere il processo prima dello svolgimento delle conclusioni e della discussione qualora si abbia notizia che la Corte assegni la richiesta di rimessione alle sezioni unite o a sezione diversa, così come previsto dal Codice di procedura penale. Il pubblico ministero Liliana Todaro si è opposta al rinvio e ha chiesto che i verbali dell'udienza di oggi e le registrazioni delle dichiarazioni di De Luca vengano inviati alla Procura di Reggio Calabria. Nei suoi interventi, infatti, De Luca si è soffermato sulla presenza di condizionamenti ambientali all'interno del Tribunale di Messina e ha lamentato il fatto che il processo si stia celebrando nel momento in cui a S. Teresa e Fiumedinisi è in corso la campagna elettorale per la amministrative, tirando in ballo anche candidati o possibili tali che avrebbero contribuito a costruire il castello accusatorio nei suoi confronti. Non sono mancati, poi, gli scontri verbali con la pubblica accusa: De Luca ha interpretato come minacce un'espressione rivolta durante la discussione dal pm Todaro al suo difensore Sorbello ("Stai calmo") ma lo stesso difensore ha spiegato che si trattava di semplice dialettica processuale. In apertura l'avvocato Carlo Taormina aveva fatto presente al collegio l'esistenza dei requisiti per procedere alla sospensione del processo, ritenendola obbligatoria ai sensi del Codice di procedura penale. I pubblici ministeri Liliana Todaro e Vincenzo Barbaro hanno invece evidenziato come si tratti del tentativo di fermare il procedimento per dare modo all'imputato di sottrarsi al processo e alla sentenza, rilevando come nell'istanza di rimessione presentata il 30 gennaio siano stati usati toni aspri e allusivi, presentando un articolato complotto anche nei confronti del collegio giudicante. "Non c'è alcun fattore esterno che condiziona il processo - ha ribadito la Todaro - ma si sta solo delegittimando il lavoro dei magistrati. Non vi é motivo né tantomeno obbligo per sospendere ma anzi vi sono pressanti ragioni per concludere con il pronunciamento della sentenza". Le difese delle parti civili si sono rimesse alla decisione della Corte. De Luca ha chiesto la parola spiegando di non voler sfuggire al processo ma lamentando come gli sia stato negato il diritto di arrivare alla chiusura della vicenda che lo vede coinvolto: "Per me é stato un calvario, non posso rimanere bloccato per i tempi dettati da altri. Lo spostamento del processo, qualora la Cassazione accoglierà l'istanza, non mi porterà vantaggi perché i termini di prescrizione sono stati sospesi il 7 dicembre".