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Ritrovato a Savoca il cadavere di Roberto Scipilliti: è giallo sulla morte
di Andrea Rifatto | 14/01/2017 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 14/01/2017 | CRONACA
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Il luogo del ritrovamento e la foto dell'uomo
Lo hanno trovato sul ciglio della strada provinciale 234 Savoca-Rina, riverso a terra a pancia in giù ormai privo di vita, coperto parzialmente da un sacco e da terriccio. Si sono concluse tragicamente le ricerche di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco 55enne di Roccalumera scomparso dal pomeriggio del 5 gennaio. Il cadavere dell’uomo, il cui volto non era perfettamente riconoscibile, presentava ecchimosi sul corpo e sulle braccia ed è stato fiutato dal cane Zeus dell’Unità cinofila del Comando provinciale del Vigili del Fuoco di Messina poco prima delle 17 di oggi, nelle campagne a monte della frazione savocese di Rina, dove da giorni si erano concentrate le ricerche di carabinieri e pompieri giunti da ogni parte della Sicilia. Il corpo, spostato dopo l’arrivo del medico legale e degli esperti del Ris di Messina, non presentava segni evidenti di violenza ed è dunque giallo sulle cause del decesso. Le ipotesi sono morte naturale (l'uomo soffriva di problemi cardiaci) oppure omicidio e a stabilirlo sarà l’autopsia sulla salma, trasportata in serata all’obitorio del Policlinico di Messina dopo l'autorizzazione del magistrato. Le indagini seguono diverse piste: Scipilliti era stato arrestato nel 2014 con l'accusa di aver messo in piedi una truffa ai danni dell'Agea e dell'Unione Europea per far ottenere contributi agricoli a soggetti che non ne avevano alcun titolo, tenendo per sé una parte delle somme, e gli inquirenti non escludono che la morte possa avere a che fare con le sue vicende giudiziarie. Del 55enne si erano perse le tracce da quando il 5 gennaio è uscito di casa alle 14.30 senza specificare dove stesse andando e si era allontanato a bordo della sua auto, una Hyundai Galloper Grigia. Non vedendolo rientrare i familiari hanno dato l’allarme e la sera stessa l'auto è stata ritrovata parcheggiata sulle strisce pedonali di fronte ad un bar sul lungomare alla periferia sud di Santa Teresa di Riva, con una multa sul parabrezza. Addosso aveva i documenti e il tesserino dei Vigili del Fuoco ma non le medicine di cui aveva constatemente bisogno. Il luogo dove oggi è stato trovato morto, una zona isolata dove non transitano solitamente veicoli in quanto poco più avanti la strada, che conduce a Savoca, è interrotta da una frana, è stato dunque raggiunto dall’uomo o a piedi o su un veicolo condotto da qualcuno, che potrebbe averlo poi colpito a morte o scelto quel punto per abbandonare il cadavere. In tasca il pompiere, in servizio al Comando provinciale di Messina, aveva il cellulare che per diversi giorni ha continuato a squillare, consentendo ai carabinieri di circoscrivere l'area delle ricerche grazie al segnale ricevuto dalla cella telefonica della zona. Sul posto hanno operato i militari della Compagnia Messina Sud, guidati dal maggiore Paolo Leoncini, con i colleghi delle stazioni di Roccalumera al comando del luogotenente Santo Arcidiacono, S. Teresa di Riva guidati dal maresciallo Maurizio La Monica, Sant'Alessio Siculo comandati dal luogotenente Vito Calì e Alì Terme sotto le direttive del luogotenente Salvatore Garufi. Tutti impegnati in questi giorni nelle ricerche dell'uomo. A seguire le attività anche il comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina, capitano Arcangelo Maiello, nel cui territorio di competenza è stato trovato il corpo. Sulla Savoca-Rina sono giunti in serata alcuni familiari di Scipilliti e la moglie, straziata dal dolore. La donna nei giorni scorsi aveva percorso la Savoca-Rina portando con sè il cane della vittima, che però probabilmente a causa della neve non ha fiutato alcuna traccia, ammesso che il cadavere si trovasse già in quel punto.