Roccalumera, incise tre croci sull’auto del sacerdote Roberto Romeo
di Andrea Rifatto | 14/06/2019 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 14/06/2019 | CRONACA
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L'auto danneggiata con le incisioni
Un’intimidazione o un atto vandalico? Saranno le indagini dei carabinieri a chiarire la natura del gesto di cui è rimasto vittima questa mattina a Roccalumera il sacerdote Roberto Romeo. Dopo aver celebrato la messa nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, gestito dalle Suore Cappuccine del Sacro Cuore, dove è cappellano, padre Romeo ha trovato sulla sua autovettura, una Volkswagen Polo di colore scuro, tre grandi croci incise sulla carrozzeria, due sulle portiere sul lato destro e una sul portellone posteriore. La vettura era stata parcheggiata di fronte la chiesa, sulla via Umberto I, e chi ha agito l’ha fatto sicuramente questa mattina dopo l’arrivo di don Roberto a Sant’Antonio. Il sacerdote, da noi contattato, ha commentato l’accaduto dicendo di non aver ricevuto minacce e di non avere sospetti su chi possa essere l’autore del danneggiamento e in mattinata ha sporto denuncia alla Stazione Carabinieri di Roccalumera. I militari dell'Arma sono al lavoro per capire se si tratti dell'azione di balordi o di un gesto riconducibile alla sfera privata o all'attività religiosa del prete. Padre Roberto Romeo dal giugno 2017 è direttore della Scuola diocesana per la formazione teologica di base “San Luca Archimandrita” all’Ignatianium di Messina e insegna all’istituto teologico San Tommaso di Messina e al San Paolo di Catania. Attualmente non è titolare di alcuna parrocchia nella zona jonica, dopo aver retto fino al 2015 la parrocchia Santa Maria di Portosalvo di S. Teresa di Riva, dove già nel dicembre 2014 la sua auto venne presa di mira da un uomo, poi identificato dai carabinieri, che gli squarciò tutte e quattro le ruote della Polo parcheggiata sotto casa. Don Romeo lasciò poi la parrocchia nel settembre 2015 per dedicarsi agli studi al Pontificio Istituto Orientale di Santa Maria Maggiore di Roma, dove nell’aprile 2017 ha conseguito il dottorato in Scienza ecclesiastiche orientali facendo poi rientro in Sicilia.