Articoli correlati
S. Teresa. Rubato antico portale in pietra
di Salvatore Coglitore | 07/11/2013 | CRONACA
di Salvatore Coglitore | 07/11/2013 | CRONACA
3267 Lettori unici
La struttura prima e dopo l'azione dei ladri
Ennesimo furto di opere d’arte nella Valle d’Agrò. Un semplice portale, che pur non avendo grande valore dal punto di vista architettonico lo aveva dal punto di vista storico, è stato smontato e portato via da ignoti da un terreno di via Spagnolo, alla periferia sud di S. Teresa di Riva. Il portale costituiva sin dalla metà del ‘700 l’ingresso lato sud alla proprietà di Don Pietro D’Alcontres, conte di Quintana, il cui feudo confinava a nord con la piazzetta di Pozzo Lazzaro (in proseguo c’era la proprietà del marchese Carrozza), a sud con via Franca (in proseguo c’era la proprietà del Duca Avarna), a est con la spiaggia e ad ovest con la contrada Ligoria. L’antico portale, realizzato in pietra locale squadrata e lavorata, era posto all’ingresso della proprietà, in direzione della via Franca, via che anticamente delimitava il quartiere di Barracca da quello di Portosalvo, poco sopra la linea ferroviaria. Fino agli anni ’60 i due pilastri erano sormontati da un arco a tutto sesto, realizzato con le medesime pietre lavorate, con al centro un concio di chiave con scolpito lo stemma del nobile casato dei D’Alcontres. Gia negli anni scorsi erano stati sottratti i due capitelli e due parti dei piedritti. Adesso la struttura è stata asportata completamente, probabilmente nottetempo, lasciando un vuoto nel muro di cinta della proprietà. Episodi del genere non sono nuovi a Santa Teresa: già alcuni anni addietro venne trafugato un altro portale nella zona di Catalmo, nelle immediate vicinanze dell’omonima torre. I furti di opere, pubbliche e private, in questi anni si stanno facendo sempre più frequenti: lentamente ma inesorabilmente sta scomparendo la nostra memoria storica e la nostra identità culturale. Forse la criminalità si ingegna a rubare opere d'arte avendo capito il valore del nostro patrimonio culturale e artistico meglio di tanti nostri politici che anziché tutelarlo e sfruttarne le potenzialità, lo lasciano deperire. Credo sia giunto il momento di realizzare un dettagliato censimento, con una documentazione descrittiva e fotografica, di tutte quelle opere e strutture architettoniche meritevoli di essere salvaguardate che esistono nel nostro territorio, prevedendo anche l'apposizione di vincoli nel redigendo Piano Regolatore Generale. Il portale fotografato nel 2010, quando erano già stati asportati i due capitelli