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"Sacco" di Fiumedinisi, slitta la sentenza per Cateno De Luca e altri 17 imputati
di Andrea Rifatto | 07/12/2016 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 07/12/2016 | CRONACA
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Cateno De Luca ha preso la parola in aula
Slitta al 7 febbraio 2017 la sentenza del processo sul cosiddetto "sacco" di Fiumedinisi, che vede coinvolto l'attuale sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, accusato di abuso d'ufficio e tentata concussione, e altri 17 imputati. La Corte della Seconda Sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta da Mario Samperi e composta dai giudici Rosa Calabrò e Valeria Curatolo, ha preso atto questa mattina dell'assenza per motivi di salute dell'avvocato Enrico Ricevuto, legale difensore di Benedetto Parisi, uno degli imputati, che ieri ha presentato un certificato medico, e accogliendo la richiesta di rinvio per impedimento avanzata dal legale presente oggi in udienza in sua sostituzione, ha deciso di rinviare la discussione sul procedimento a febbraio, così da poter consentire a tutte le parti di intervenire e trattare contestualmente la vicenda. Alla richiesta di rinvio si é associato uno dei difensori di De Luca, l'avv. Carlo Taormina (presente all'udienza anche l'altro legale, l'avv. Tommaso Micalizzi) mentre si é opposto il pubblico ministero Annalisa Arena, che oggi rappresentava l'accusa. Le parti civili si sono rimesse alla decisione della Corte, che ha comunque sospeso i termini di prescrizione. In aula stamane sono giunti quasi tutti gli imputati con i propri difensori. Prima della sospensione De Luca ha insistito per intervenire sottolineando che le corpose memorie difensive depositate in tribunale sono state elaborate su argomentazioni di cui si assume la totale paternità.