Santa Teresa, convalidati i tre arresti per l'auto rubata: ecco le decisioni del giudice
di Andrea Rifatto | 10/09/2023 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 10/09/2023 | CRONACA
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I militari li hanno bloccati in piena notte
Tutti convalidati gli arresti effettuati giovedì mattina dai Carabinieri della Compagnia di Taormina dopo il furto di un’autovettura messo a segno nel corso della notte sul lungomare di Santa Teresa di Riva. I tre arrestati sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Messina, che ha disposto la convalida per l’accusa di furto aggravato contestata ai tre e ha poi adottato provvedimenti differenti a loro carico. Per Rosario Nicosia, 57 anni e Sebastiano Fabrizio Nicosia di 31, padre e figlio originari di Misterbianco, gà noti alle Forze dell'ordine, il Tribunale peloritano ha disposto gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, mentre la donna che è stata beccata insieme a loro, Maria Francesca Motta, 31enne catanese incensurata, è stata rimessa in libertà senza l’imposizione di misure cautelari, in attesa del giudizio. Le indagini dell’Arma proseguono per individuare il quarto componente del gruppo che ha agito sulla litoranea santateresina per rubare un’autovettura Jeep Compass in sosta, sorpreso dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile durante il servizio di controllo del litorale. I quattro sono giunti a Santa Teresa di Riva a bordo di una Bmw, dalla quale uno di loro è sceso e ha forzato la portiera del suv riuscendo a metterlo in moto e partire: proprio in quell’istante è sopraggiunta la gazzella dell’Arma e padre, figlio e la donna si sono subito disfatti di un borsone contenente l’attrezzatura finalizzata allo scasso, mentre il quarto uomo si è dileguato proprio alla guida della Compass, abbandonandola poco dopo in una zona periferica per fuggire a piedi in mezzo ai campi, vistosi braccato dai carabinieri. I tre sono stati subito bloccati e la perquisizione dell’auto ha permesso di trovare anche alcune centraline, secondo gli inquirenti asportate da altre autovetture: per loro è così scattato l’arresto per furto aggravato e ricettazione. Il fuggitivo, rimasto qualche ora nascosto per non destare sospetti, potrebbe poi aver chiesto aiuto telefonicamente ed essere stato raggiunto da un’altra autovettura, a bordo della quale si è allontanato dalla cittadina jonica quando le acque si erano ormai calmate, facendo perdere le proprie tracce. Per seguirle potrebbero essere d’aiuto le telecamere di videosorveglianza presenti in paese e agli svincoli autostradali.