Venerdì 19 Aprile 2024
Rinviato a giudizio perché accusato di reati contro un familiare e il suo avvocato


Sant'Alessio, guerra in casa Cucuzzella: un fratello a processo per minacce e molestie

di Andrea Rifatto | 01/08/2019 | CRONACA

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Il Tribunale di Messina

Nuovo episodio nella saga giudiziaria della famiglia Cucuzzella di Sant’Alessio, attiva nel commercio di materiali edili e da costruzione e coinvolta in procedimenti penali scaturiti da inchieste sulla loro impresa e indagini su guerre familiari per la gestione del patrimonio. Adesso uno dei fratelli, il 42enne Giovanni, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Messina perché accusato di molestie aggravate dall'aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro e minacce nei confronti del fratello Salvatore e del legale di quest’ultimo, l’avvocato Fabio Di Cara. Il pubblico ministero Federica Rende ha disposto che Cucuzzella, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, compaia a processo il 6 febbraio 2020 dinanzi al giudice monocratico della Seconda Sezione Penale per rispondere di due capi di imputazione, entrambi relativi a fatti risalenti al 4 marzo 2018. Quel giorno il 42enne, secondo quanto ricostruito dalle indagini, “telefonando ripetutamente sull’utenza di Di Cara recando molestia a quest’ultimo” e “pronunciando la frase ‘Le volevo dire che il suo cliente Salvatore Cucuzzella verrà fatto fuori’, minacciava gravemente di un male ingiusto quest’ultimo, ciò in relazione alla posizione del soggetto al quale la minaccia era indirizzata, sottoposto a misura cautelare nell’ambito del procedimento in cui il Di cara aveva il ruolo di difensore e alla circostanza che egli aveva reso, in quella sede, dichiarazioni etero accusatorie”. Il Pm ha quindi individuato come parti offese Fabio Di Cara e Salvatore Cucuzzella e ha disposto la citazione a giudizio di Giovanni Cucuzzella. Salvatore è stato assolto il 6 luglio scorso in primo grado nel procedimento penale scaturito dall’inchiesta “Case Fantasma” del 2016, condotta dalla Guardia di Finanza del 2016 su presunte evasioni fiscali e false fatturazioni, mentre Giovanni era stato condannato il 19 dicembre dello scorso anno a due anni e mezzo. Tra i due fratelli, da tempo, non corre buon sangue.


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