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Sant'Alessio, indagini della Guardia di Finanza sul Cst Messenia e sui servizi mai partiti
di Andrea Rifatto | 12/04/2021 | CRONACA
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Le Fiamme gialle sono state in municipio
Potrebbe avere risvolti penali la vicenda del "Centro Servizi Territoriali Messenia”, struttura per lo sviluppo del governo elettronico costituita nel 2010 da 39 comuni della provincia, con capofila Sant'Alessio Siculo, per attuare un progetto di informatizzazione della pubblica amministrazione, finanziato dalla Regione con quasi un milione di euro ma rimasto però in buona parte solo sulla carta. Sulla vicenda sarebbe infatti stata aperta un'inchiesta dalla Procura della Repubblica di Messina e nei giorni scorsi si è presentata nel municipio alessese la Guardia di Finanza, che ha sentito amministratori e dipendenti comunali, in particolare quanti ricoprono posizioni negli Uffici che in questi anni hanno avuto a che fare con il “Cst”, per capire se concretamente sia partito il progetto di “Acquisizione di beni e servizi finalizzati all’e-inclusion e sviluppo di forme associative di servizi di e-governement”, che nel 2013 è stato finanziato tramite il Pist 17 con 995mila euro concessi dell’Assessorato regionale dell’Economia, e siano stati attivati i servizi previsti. Finanziamento che nei mesi scorsi è stato revocato dall’Autorità regionale per l’Innovazione tecnologica per gravi irregolarità e violazione delle norme in materia di appalti pubblici, dopo i rilievi mossi nella stessa direzione dall'Autorità nazionale Anticorruzione e dalla Corte dei Conti. I finanzieri stanno quindi indagando per capire se vi siano profili di responsabilità da parte di amministratori, tecnici, funzionari, passati e in carica, e altre figure esterne legate a questo “contenitore”, che sarebbe rimasto rimasto una scatola vuota, acquisendo la documentazione e ricostruendo tutti i passaggi, in particolare l'aggiudicazione dell’appalto da 779mila euro assegnato nel 2014 al concessionario “Consorzio Stabile Nexus” di Avola, al quale nonostante le gravi irregolarità già emerse in precedenza il Comune di Sant’Alessio ha disposto nel dicembre 2019 il rinnovo/proroga del contratto di concessione fino al 31 dicembre 2020. Il progetto prevedeva lo sviluppo di azioni di potenziamento e diffusione di infrastrutture e servizi, con particolare attenzione alle famiglie e ai soggetti in stato di disagio, finalizzate all’erogazione a domicilio di servizi informativi, servizi socio-assistenziali e socio-sanitari in modalità di teleassistenza; era prevista anche una rete per far fruire da casa ai cittadini servizi anagrafe, Prg, carta di identità elettronica e altro. Ma nel concreto venne attuato poco o nulla. A Sant'Alessio arrivarono dei plotter per stampare tavole progettuali e venne creato un sito web-gis con una cartografia digitale che sovrappone informazioni su concessioni edilizie, titoli di proprietà, frazionamenti e consente ricerche catastali, utilizzabile anche per la lotta all’evasione fiscale. Il sito è stato però usato solo saltuariamente mentre i plotter giacciono inutilizzati da oltre cinque anni nei locali dell’ex ufficio di collocamento. Alcuni dipendenti comunali parteciparono anche ad un corso di formazione ma di fatto in municipio il Cst Messenia non ha mai “preso forma”. Sarà la magistratura adesso a fare chiarezza.