Giovedì 25 Aprile 2024
Indagini partite da Catania: sequestri per 46 persone e avvisi di garanzia per altre 48


Scommesse clandestine online, 13 arresti e 107 indagati: giro da milioni di euro

04/05/2016 | CRONACA

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La Polizia di Stato di Catania ha concluso oggi una vasta operazione, denominata "Master Bet", smantellando una rete di scommesse clandestine on line che ha coinvolto l’intero territorio nazionale. Gli agenti, su disposizione della Procura distrettuale etnea, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del capoluogo siciliano nei confronti di soggetti responsabili di associazione a delinquere finalizzata all’organizzazione e alla raccolta illegale di gioco d’azzardo on line in Italia e all’estero, che operava, in assenza delle autorizzazioni statali, attraverso una capillare rete di agenti commerciali e punti di raccolta diffusi sul territorio. Le persone indagate sono 107: 13 soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, 46 sono stati interessati dal sequestro preventivo dei loro esercizi commerciali, mentre a 48 sono stati notificati gli avvisi di garanzia. Due i gruppi criminali a cui facevano capo i vari consociati.

Le indagini sono state avviate dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, con il coordinamento del Servizio Centrale di Roma, che nel 2015 ha rilevato l’esistenza di 7 siti web di scommesse on line che operavano in assenza dell’autorizzazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, con piattaforme di gioco ubicate a Malta. Una lunga attività investigativa, avviata sul web, con monitoraggi ed attività di ricerca, e proseguita con intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti e appostamenti. Stamane il dei reparti territoriali della Polizia Postale e delle Comunicazioni, coadiuvati dalle locali Squadre Mobili, a loro volta coordinate dal Servizio Centrale Operativo, ha eseguito l’ordinanza cautelare nelle città di Catania, Ragusa, Messina, Siracusa, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Cosenza, Cagliari, Foggia, Brindisi, Milano, Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Roma e Venezia.

L’applicazione della misura cautelare personale della custodia agli arresti domiciliari ha riguardato i promotori e/o organizzatori di due associazioni per delinquere: per la prima Francesco Airò, 37 anni di Agrigento, imprenditore titolare di società a Malta, al momento non reperibile e già con precedenti specifici, di recente tratto in arresto per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di scommesse unitamente ad esponenti di consorterie mafiose camorristiche del salernitano; Antonino Impellizzeri, 60 anni di Catania, ex imprenditore, destinatario di provvedimento di confisca di beni connessa a misure di prevenzione; Gabriele Impellizzeri, 30 anni di Catania, (non reperibile) disoccupato ed ex titolare di un centro scommesse; Vincenzo Provenza, 38 anni di Palermo, impiegato; Michele Vigiano, imprenditore 57enne di Foggia, con precedenti specifici per l’esercizio abusivo dell’attività di scommesse; Gaetano Terrana, 45 anni di Palermo (non reperibile), operaio edile con precedenti per associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio. Per la seconda associazione a delinquere: Riccardo Tamiro, imprenditore di 43 anni di Roma (non reperibile) con precedenti specifici (esercizio abusivo attività gioco e scommesse ed esercizio gioco d’azzardo); Antonio Riccardi, 46 anni di Napoli, impiegato; Marcoantonio Patti, 30 anni di Catania, impiegato; Giovanni Arba, 25 anni di Cagliari (non reperibile), impiegato di un centro scommesse; Ivan Scalesi, disoccupato 27enne di Salerno, con precedenti specifici (esercizio abusivo attività scommesse);  Giuseppe Cicalese, disoccupato di 24 anni di Salerno con precedenti specifici (esercizio abusivo attività scommesse); Ignazio Casapinta, disoccupato di 37 anni di Palermo.

Nel corso delle indagini sono emersi contatti di alcuni associati anche con un ex ispettore della polizia maltese che si occupava di criminalità economica, di recente arrestato nell’ambito di un’altra indagine. Sottoposti a sequestro poiché ritenuti centri di scommesse 46 esercizi, suddivisi nelle varie nelle province: 15 a Catania, 8 a Cagliari, 6 a Palermo, 4 a Napoli, 3 a Salerno, 2 a Roma, 2 a Ragusa e uno a testa nelle province di Siracusa, Messina, Caltanissetta, Trapani, Cosenza e Caserta. Il giro di affari interrotto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni è stimato in diversi milioni di euro al mese.  L’enorme fiume di denaro illecitamente accumulato, veniva poi sapientemente riciclato attraverso la polverizzazione di successive operazioni anche in rete, al fine di far perdere le tracce in caso di indagini finanziarie. A titolo di esempio e conferma del giro d’affari, in una conversazione registrata, uno degli organizzatori parlando al telefono con altro complice affermava….ascolta …..a oggi battiamo dieci milioni…. Abbiamo 12.000 agenzie ….non è che abbiamo un’agenzia solamente…. Non è il problema per noi i 100 euro….noi facciamo … anche 100.000 euro di bonifici al giorno….”. 


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