"Se togli il reddito uccido te e tua figlia": siciliano denunciato per minacce alla Meloni
di Redazione | 07/12/2022 | CRONACA
di Redazione | 07/12/2022 | CRONACA
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“Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia”, “Ci vuole la morte di lei e sua figlia”, “Veramente attenta, finiscila co' sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza sennò ti ammazzo ma lo capisci?”. Messaggi minacciosi pubblicati oggi da un utente sull’account Twitter di Fratelli d’Italia, con pesanti minacce nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Immediate sono scattate le indagini e l’autore delle minacce è stato individuato nel giro di poche ore. Si tratta di un uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia di Siracusa, rintracciato dalla Polizia di Stato su disposizione della Procura della Repubblica aretusea, che ha effettuato una perquisizione domiciliare ed informatica nella sua abitazione e lo ha denunciato per violenza privata aggravata nei confronti della premier, reato per il quale è indagato. Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale e della locale Digos hanno proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell’account social utilizzato per la condotta criminosa. La Polizia Postale di Roma aveva rilevato sull’account ufficiale Twitter della presidente del Consiglio la pubblicazione dei messaggi di minacce di morte finalizzati ad evitare l’eliminazione del reddito di cittadinanza e nonostante l’utente utilizzasse uno pseudonimo, le attività tecnico investigative hanno permesso la sua identificazione. Tanti i messaggi di solidarietà giunti a Giorgia Meloni e tra questi anche il presidente della Regione siciliana Renato Schifani: “Al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, fatta bersaglio assieme alla figlia di violenti attacchi via social, vanno i miei più profondi sentimenti di solidarietà e di rinnovata stima per l’azione che sta portando avanti anche sulla necessaria rivisitazione del reddito di cittadinanza. Frasi sconsiderate, manifestate vigliaccamente attraverso una piattaforma social, che non fanno altro che alimentare odio”.