Senzatetto assassinata a Messina, chi è l'uomo fermato e il suo legame con Furci - VIDEO
di Andrea Rifatto | 11/09/2021 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 11/09/2021 | CRONACA
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Miduri e l'immagine dell'uomo che si allontana
Ha un legame con la zona jonica l’uomo fermato questa notte a Messina con l’accusa di aver assassinato una donna senza fissa dimora nei pressi di una porta di ingresso della centralissima chiesa di Santa Caterina, in via Garibaldi. Pietro Miduri, 70 anni, arrestato dai Carabinieri della Compagnia Messina Centro perchè gravemente indiziato dell’omicidio della 68enne Concetta Gioè, originaria di Palermo, ha infatti vissuto parecchi anni a Furci Siculo, paese di cui però non è originario, ma adesso si trovava a Messina sembrerebbe anche lui conducendo una vita da senza tetto. All’esito delle indagini condotte per l’intera giornata di ieri dai militari dell’Arma, sono stati raccolti elementi che hanno permesso di ricostruire un grave quadro indiziario a suo carico e dunque questa notte è stato trasferito nel carcere di Trapani: durante l’interrogatorio con il pubblico ministero Vito Di Giorgio l'uomo non ha ammesso il delitto e le indagini proseguono per acquisire ulteriori elementi attraverso gli accertamenti tecnico-scientifici e ricostruire il movente dell’omicidio. A permettere di risalire a Miduri sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona: secondo la ricostruzione dei Carabinieri, tra il 70enne e la vittima ci sarebbe stata una violenta lite e l’uomo avrebbe colpito la Gioè per dodici volte, con un coltello o un coccio di vetro, recidendole la giugulare con uno dei fendenti fino a causarne la morte. Dalle immagini non si vede l'omicidio ma si nota un uomo allontanarsi con qualcosa in mano, forse la borsa della donna. Cettina Gioè, che ha un marito e tre figli ma aveva deciso di vivere in strada, è stata trovata la mattina dopo in una pozza di sangue. Ma chi è Pietro Miduri? L’accusato dell’omicidio della senzatetto è un pregiudicato originario di Augusta e già da giovane il suo nome è finito sui documenti delle Forze dell’ordine e dei Tribunali: l’1 giugno del 1974, a 23 anni, è stato infatti arrestato ad Augusta dopo aver sparato al suocero, l’allora 46enne Santo Zanti, ferendolo gravemente utilizzando una rivoltella calibro 7,65 in seguito ad un litigio con la moglie Maria Zanti. Per quel fatto è stato poi condannato per lesioni aggravate e negli anni successivi è rimasto coinvolto in altri episodi di cronaca nella provincia di Siracusa. Poi Miduri si rifà una vita e sposa una donna di Furci Siculo, con la quale ha due figlie, vivendo negli alloggi popolari di via Madonna delle Grazie nella cittadina jonica. Poi la relazione si interrompe (successivamente l’ex consorte è deceduta) e nel frattempo l’augustano si trasferisce in Romania, successivamente rientra a Furci cambiando più volte abitazione e dove ha avuto probabilmente l'ultima residenza e infine giunge a Messina, dove sembrerebbe non abbia una dimora e spesso frequenta la mensa diurna di Cristo Re. Si nota anche a Furci Siculo e Santa Teresa di Riva, in particolare in un centro servizi che utilizza per mettersi in contatto con una donna in Romania con la quale ha probabilmente mantenuto un legame. Adesso deve rispondere della pesantissima accusa di omicidio e nei prossimi giorni verrà nuovamente interrogato dai magistrati.