Si spacciava per medico dell’Asp di Taormina, arrestato per truffa
16/07/2015 | CRONACA
16/07/2015 | CRONACA
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Il denaro e le apparecchiature posti sotto sequestro
Si spacciava per medico in servizio presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Distretto di Taormina, Distaccamento di Fiumefreddo di Sicilia, esibendo certificazioni false (clicca qui per visualizzare il documento) che attestavano la propria retribuzione mensile e riuscendo così ad ottenere prestiti. Un 44enne di Fiumefreddo di Sicilia, R.I, è stato però smascherato dai Carabinieri di Catania, che lo hanno arrestato con l’accusa di truffa aggravata e continuata. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata ai militari dell’Arma da un funzionario dell’agenzia catanese del “Gruppo Santamaria SpA.- Intermediario del Credito”, con sede in via Renato Imbriani, che ha manifestato forti dubbi nei confronti dell’uomo, che già nel giugno scorso, presentandosi come medico dell’Asp, aveva ottenuto un finanziamento di 52mila euro e ne aveva richiesto un altro per ulteriori 38mila euro. I carabinieri, per fugare ogni dubbio, di concerto con i vertici della finanziaria, hanno deciso di sostituirsi agli impiegati, affiancando, di fatto, colui che doveva definire la pratica con il “cliente”. Il 44enne catanese, presentatosi nei locali dell’agenza, su richiesta del funzionario preposto ha iniziato ad esibire una serie di certificazioni attestanti la retribuzione mensile elargitagli dall’Asp, che attestavano lo svolgimento di prestazioni presso il Distaccamento di Fiumefreddo, nell’ambito del Distretto di Taormina. A quel punto i militari sono intervenuti qualificandosi e sequestrando tutta la documentazione. I successivi accertamenti, svolti all’interno del Comando provinciale di Piazza Verga, hanno reso possibile acclarare la totale falsità delle certificazioni esibite dal sedicente medico, di fatto occupato saltuariamente nel porto turistico di Riposto con le mansioni di operaio, permettendo anche il sequestro, nella sua abitazione, di circa 40mila euro in contanti, di un computer portatile, di due hard disk esterni e di numerose carte di credito attivate su conti correnti aperti col denaro truffato. L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno, è stato relegato ai domiciliari. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per stabilire se l’uomo avesse già portato a termine altre truffe in danno di altri istituti bancari.