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Spaccio di droga a Santa Teresa e Furci: in appello condanne ridotte per gli otto imputati
di Andrea Rifatto | oggi | CRONACA
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La sentenza è arrivata ieri
Otto condanne con rilevanti sconti di pena al termine del processo d’appello dell’operazione “Cotto e crudo”, che nel febbraio 2023 portò a nove arresti per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e cessione di stupefacenti, attività contestate dai Carabinieri della Compagnia di Taormina nel territorio compreso tra Santa Teresa di Riva e Furci Siculo, con lo smercio di cocaina e crack indicate. Ieri la Corte d’appello del Tribunale di Messina, (presidente Francesco Tripodi, giudici Luana Lino e Carmine De Rose) ha riqualificato i fatti contestati riconoscendo lo spaccio di lieve entità e stabilendo a pene più leggere rispetto a quelle decise in primo grado, con la sentenza emessa il 30 maggio 2023 al termine del rito abbreviato. In appello sono stati inflitti cinque anni, sette mesi e dieci giorni a Carmelo Menoti di Mandanici (ma domiciliato all’epoca a Furci Siculo), in continuazione con altri sentenze; tre anni, tre mesi e dieci giorni a Francesco Celi di San Pietro Clarenza ma domiciliato a Roccalumera; quattro anni e otto mesi a Paolo Grasso di Messina; un anno, undici mesi e dieci giorni a Simone Triscari di Santa Teresa di Riva; due anni, sei mesi e dieci giorni ad Alberto Ferraro di Santa Teresa di Riva; due anni, tre mesi e dieci giorni ad Emanuele Impellizzeri di Santa Teresa di Riva, in continuazione con un'altra sentenza; un anno, sei mesi e venti giorni a Giuseppe La Rosa di Santa Teresa di Riva e un anno, sei mesi e venti giorni a Tamara Gugliotta di Santa Teresa di Riva. A chiedere il giudizio d’appello sono stati i legali difensori Giuseppe Bonavita, Tino Celi, Oleg Traclò, Felice Di Bartolo, Antonio Bongiorno e Antonino Curatola. In primo grado le condanne erano state ben più pesanti: Menoti era stato condannato a 15 anni e 6 mesi e 20 giorni, Ferraro a 7 anni, 10 mesi e 10 giorni, Triscari a 7 anni, 3 mesi e 10 giorni, Impellizzeri a 7 anni, 7 mesi e 10 giorni, Celi a 7 anni, Grasso a 16 anni e 11 mesi e La Rosa e Gugliotta a 6 anni, 10 mesi e 20 giorni ciascuno. Secondo l’accusa l’abitazione di Menoti a Furci Siculo era divenuta “un centro stabile di smercio di sostanza stupefacente, meta di un vero e proprio pellegrinaggio quotidiano di numerosi avventori-clienti”. Un traffico che i carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva e della Compagnia di Taormina hanno monitorato per diversi mesi tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, raccogliendo le prove su oltre settanta episodi di traffico e cessione di droga confluiti nell’operazione “Cotto e crudo”, termini utilizzati dagli indagati per indicare cocaina e crack facendo riferimento a un “mezzo panino”, oppure a “due birrette normali” o “cinque birre” da acquistare. Uno smercio incessante in cui l’abitazione di Menoti era base logistica: era lui, secondo l’accusa, a reperire la droga sul mercato di Messina e a curare acquisto, pagamento, trasporto, preparazione e confezionamento in dosi e la vendita in prima persona, mentre Celi e Grasso erano ritenuti stabili fornitori, La Rosa e Gugliotta corrieri da Messina a Furci Siculo, Impellizzeri, Ferraro e Triscari i venditori al dettaglio sotto la sua abitazione, a cui impartiva le istruzioni dopo aver ricevuto gli ordini dai clienti. Le dosi venivano anche lanciate direttamente dalle finestre dell’appartamento e ricevute “al volo” dagli spacciatori, che le cedevano agli acquirenti giunti in auto o a piedi. Le indagini sono partite dopo il racconto fatto il 17 novembre 2020 ai Carabinieri di Santa Teresa dai genitori della convivente di Menoti, preoccupati per la figlia perchè il compagno era ritenuto uno spacciatore.