Spaccio tra la movida a Taormina e Giardini Naxos: in appello confermate 19 condanne
di Andrea Rifatto | 24/05/2023 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 24/05/2023 | CRONACA
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Gli arresti scattarono nell'aprile 2021
Si è chiuso con 19 condanne e due assoluzioni il processo d’appello sull’operazione “Alcantara”, che nell’aprile del 2021 vide i carabinieri della Compagnia di Taormina sgominare due bande che spacciavano droga tra Taormina, Giardini Naxos e la valle dell’Alcantara, legate ai clan mafiosi di Cosa nostra catanese, con ben 26 arresti. A conclusione del secondo grado, è arrivata la sentenza della Prima Sezione penale della Corte d’appello di Messina, presieduta dal giudice Alfredo Siculo, per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato usufruendo così di uno sconto di un terzo della pena: 19 le condanne totali, con parecchi “sconti” rispetto alla sentenza di primo grado del febbraio 2022 mentre due sono state confermate integralmente e altrettante sono state le assoluzioni. Le indagini furono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, che contestò i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. La sentenza. Condanna più alta, 11 anni, per Maurizio Carmelo Chisari; poi Mario Giovanni Chisari, 5 anni e 10 mesi; Vincenzo Curia, 8 anni, 10 mesi e 20 giorni; Vincenzo Verga, 4 anni e 8 mesi; Alfredo Mancuso, 6 anni e 10 mesi; Mario Alessandro Cutrufello, 5 anni e 4 mesi; Simone Raiti, 1 anno e 10 mesi; Marco Giovanni Condorelli, 3 anni, 9 mesi e 10 giorni; Carmelo Coco, 4 anni; Antonio Cacciola, 4 anni; Victor Joao Gualberto Amorelli, 2 anni e 20 giorni; Gianluca Russo, 1 anno, 10 mesi e 20 giorni; Emmanuele Grasso, 1 anno, 8 mesi e 10 giorni; Paolo Monforte, 1 anno, 9 mesi e 10 giorni; Emanuele Giordano, 1 anno; Soufiane Ouguas, 2 anni, 4 mesi e 20 giorni; Carlo Di Pasquale, 1 anno, 8 mesi e 10 giorni. Condanne confermate per Alfio Cicala (2 anni) e Salvatore Sergio Corica (1 anno e 4 mesi). Decise due assoluzioni totali da tutte le accuse contestate per Antonino Nucifora e Leonardo Patanè; assoluzioni parziali da alcuni capi d’imputazione per Giordano e Raiti. L’operazione “Alcantara” era stata avviata nel settembre 2018 e ha colpito una rete di distribuzione di sostanze stupefacenti operante nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, nonché nei centri urbani della vicina valle dell’Alcantara (Gaggi, Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Graniti, Malvagna, Mojo Alcantara e Roccella Valdemone). Le indagini hanno consentito di individuare la struttura di due organizzazioni criminali dedite alla distribuzione sul territorio di sostanze stupefacenti, la prima operante nel territorio di Gaggi e nella valle dell’Alcantara facente capo a Maurizio Carmelo Chisari, la seconda a Giardini Naxos e Taormina riconducibile a Giovanni Marco Condorelli, ritenuto organico al clan mafioso Brunetto, articolazione del clan Santapaola-Ercolano egemone a Giarre, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia e Castiglione di Sicilia. Fino al lockdown, lo spaccio del narcotico veniva attuato in alcune note discoteche e locali della movida notturna taorminese, sulla base dei consolidati accordi di spartizione delle piazze di spaccio tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorino operanti nell’area limitrofa di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania, i quali alimentano e controllano anche il remunerativo mercato della droga nelle località turistiche della riviera jonica messinese.