Articoli correlati
Sversamento di acque nel cantiere di Nizza, la Procura sequestra una vasca dei rifiuti
di Redazione | 08/11/2024 | CRONACA
di Redazione | 08/11/2024 | CRONACA
1329 Lettori unici
Lo sversamento del 21 ottobre
È scattato il sequestro della magistratura nel cantiere del raddoppio ferroviario di Nizza di Sicilia, nell’ambito degli accertamenti svolti dopo l’esplosione del caso arsenico. Questa mattina, a seguito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Messina, i Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria, con il personale dipendente del Servizio di Polizia giudiziaria della Direzione generale dell’Arpa Sicilia di Palermo, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di una vasca di accumulo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina. I controlli hanno permesso di constatare la non corretta regimentazione delle acque, che ha prodotto la tracimazione delle stesse in aree al di fuori dell'area del cantiere, ed è stata segnalata all'Autorità giudiziaria sia l'attività di recupero di rifiuti non pericolosi svolta difformemente alle prescrizioni imposte dal titolo autorizzatorio che l'immissione di rifiuti nelle acque superficiali-sotterranee. La Procura, in una nota diramata nel pomeriggio firmata dal procuratore capo Antonio D’Amato, spiega che “nel corso delle operazioni di scavo della galleria Sciglio eseguite presso il cantiere ubicato tra i comuni Nizza di Sicilia e Roccalumera e afferente i lavori di raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania (tratta Giampilieri- Fiumefreddo - 2° lotto) eseguiti dal Consorzio Messina Catania Lotto Nord, venivano rinvenute nelle terre e rocce da scavo concentrazioni di arsenico oltre le soglie consentite dalla legge. Il materiale inerte contaminato, quantificato in circa 14.000 tonnellate, non potendo essere gestito come "terra e roccia da scavo" e dunque riutilizzato, veniva collocato in vasche di calcestruzzo in attesa di essere smaltito in discariche autorizzate o gestito presso appositi impianti di trattamento rientrando nel regime dei rifiuti classificati come "rifiuti speciali non pericolosi”. “A seguito di tale rinvenimento - prosegue la Procura peloritana - i lavori di scavo venivano autonomamente sospesi, a eccezione di una minima attività necessaria ad evitare problemi tecnici alla Talpa Tbm. Il 23 ottobre, dopo gli eventi meteorici occorsi due giorni prima nel versante jonico della provincia di Messina, personale dipendente del Servizio di Polizia Giudiziaria della Direzione generale Arpa Sicilia di Palermo effettuava un sopralluogo nel corso del quale riscontrava il dilavamento di liquido da una vasca di accumulo che raccoglie le acque derivanti da un'area di deposito temporaneo di inerti, liquido gestito come rifiuto. Nello specifico tale vasca raccoglie le acque provenienti dalle terre e rocce da scavo che il Consorzio definiva con valori di concentrazione di arsenico nei limiti delle normative vigenti. Constatando che la non corretta regimentazione delle acque aveva prodotto la tracimazione delle stesse in aree al di fuori dell'area del cantiere, veniva segnalata all'Autorità giudiziaria sia l'attività di recupero di rifiuti non pericolosi svolta difformemente alle prescrizioni imposte dal titolo autorizzatorio che l'immissione di rifiuti nelle acque superficiali/sotterranee”. “Siamo stati i primi a denunciare che durante le operazioni di scavo della galleria Sciglio, condotte dal Consorzio Messina Catania Lotto Nord per il raddoppio ferroviario Messina-Catania, erano state individuate concentrazioni di arsenico ben oltre i limiti di legge - commenta il deputato regionale Giuseppe Lombardo - temporaneamente stoccate in vasche di calcestruzzo in attesa di smaltimento, gestite probabilmente in modo non conforme alle norme vigenti in materia di ambiente. La nostra denuncia non è mai stata volta a bloccare i lavori, ma esclusivamente a garantire la tutela del territorio e della salute dei cittadini, richiamando l’attenzione sulle gravi criticità ambientali rilevate. Riteniamo essenziale che ogni attività di cantiere rispetti le normative vigenti e salvaguardi la sicurezza dell’ambiente e la salute dei cittadini”.