Sabato 27 Aprile 2024
Il Tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso annullando i provvedimenti dell'azienda


Taormina, dipendente licenziato dal liquidatore di Asm: il giudice ordina di reintegrarlo

di Andrea Rifatto | 30/04/2021 | CRONACA

4614 Lettori unici | Commenti 1

La municipalizzata dovrà versare anche un risarcimento

Dovrà essere reintegrato e risarcito il lavoratore dell’Azienda servizi municipalizzati di Taormina licenziato sei mesi fa. Lo ha deciso il giudice del lavoro Aurora La Face del Tribunale di Messina, accogliendo il ricorso presentato dal dipendente Carmelo Paolo Spadaro, destituito lo scorso 14 ottobre con provvedimento di licenziamento per giusta causa firmato dal liquidatore Antonio Fiumefreddo. Il lavoratore, assistito dall’avvocato Francesca Piccolo, si è rivolto al tribunale e ha ottenuto adesso il reintegro nel proprio posto, mentre la municipalizzata taorminese, difesa dall’avvocato Giuseppe Berretta, è stata condannata al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione (comunque in misura non superiore alle 24 mensilità) e inoltre al versamento, per lo stesso periodo, dei contributi previdenziali e assistenziali. Il giudice ha inoltre disposto la condanna dell’Asm a pagare al ricorrente le spese di lite, pari a 2mila 649 euro oltre Iva e Cpa come per legge e spese forfettarie al 15%. Il licenziamento era stato impugnato il giorno dopo davanti al Collegio di disciplina ma Spadaro aveva poi appreso dalla Regione come l’Asm non avesse mai costituito il Collegio e dunque dopo aver atteso quasi due mesi, ben oltre il tempo necessario a costituire l’organismo, e in assenza di risposte, ha deciso di impugnare il provvedimento di destituzione davanti al Tribunale del Lavoro per illegittimità e inconfigurabilità delle condotte contestate e nullità dello stesso perché ritorsivo. Il giudice ha accolto l’eccezione di nullità del licenziamento per mancata costituzione del Consiglio di disciplina, in quanto è stato specificato che l’Asm non è una società a totale partecipazione pubblica, ma un’azienda speciale, un “ente strumentale dell'ente locale”, in quanto azienda che “pur se dotata di autonoma personalità giuridica, è parte dell'apparato amministrativo che fa capo al Comune e, pertanto, anche nella sua nuova configurazione, resta un soggetto pubblico la cui azione è regolata dal diritto pubblico”.

Spadaro, assunto nel 2001 come capo operatore, è stato nominato nel 2014 responsabile dei parcheggi Lumbi, Porta Catania e Mazzarò e nel 2019 si è rivolto al giudice chiedendo il riconoscimento a fini giuridici ed economici delle mansioni superiori: dopo la notifica del ricorso ad Asm, era stato però privato delle mansioni afferenti al suo ruolo di responsabile parcheggi e sollecitato da continue richieste sulla ricostruzione dei rapporti tra Asm Taormina e  la società Skidata, fornitrice di sistemi di automazione e informatizzazione. In particolare i vertici della municipalizzata gli contestavano il mancato espletamento di gare ad evidenza pubblica per l’affidamento di appalti alla ditta e il liquidatore aveva fatto presente di non condividere la linea di condotta operata in passato a causa del “sistematico mancato ricorso alla procedura di evidenza pubblica”. Oltre alla violazione delle norme in materia di appalti, il dipendente è stato accusato anche di avere reiteratamente postato e/o condiviso sui social network frasi offensive e diffamatorie nei confronti di Asm e dei propri colleghi. Tutti addebiti che il lavoratore ha contestato con controdeduzioni che non sono state accolte dal liquidatore. A giugno il lavoratore era stato quindi sollevato dall’incarico di responsabile parcheggi e adibito temporaneamente alle mansioni inferiori di addetto al controllo dei pagamenti delle strisce blu, sulla base del presupposto che fosse in corso un’indagine della Procura (nella quale però il lavoratore non risulta implicato e non è mai stato indagato), mentre successivamente Asm ha specificato di averlo demansionato per ragioni di opportunità.


COMMENTI

Isolino Giacomo | il 30/04/2021 alle 11:14:44

Sono contentissimo, conoscendo Paolo ero sicuro della sua innocenza. Evviva la Giustizia ha trionfato!

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.