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Taormina. Rapina in gioielleria del centro, arrestati gli autori - FOTO e VIDEO
27/10/2015 | CRONACA
27/10/2015 | CRONACA
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Gli arrestati Scordo, Tasco e Piacente
Sono stati arrestati stamane all’alba gli autori della rapina dello scorso 15 aprile ai danni della gioielleria Rocca 1794 di Taormina. I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza ella città del Centauro, coadiuvati dalle Squadre Mobili di Messina e Catania, hanno messo la manette ai polsi ai catanesi Giuseppe Scordo, 35 anni, Ivan Piacente, 26 anni, e Giuseppe Tasco, 25 anni, tutti con precedenti specifici. I tre sono stati condotti direttamente nel carcere di Catania su richiesta del sostituto procuratore Annalisa Arena, mentre un quarto rapinatore si è reso irreperibile. Le indagini serrate della Polizia di Stato hanno permesso di delineare l’identità dei malviventi che lo scorso aprile, armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno della gioielleria di corso Umberto, già presa di mira nel settembre del 2014. Il colpo aveva fruttato preziosi per un valore stimato di oltre 450mila euro. Gioielli per un totale di quasi 300 pezzi, denaro contante e circa una decina di orologi delle più prestigiose marche. I rapinatori non avevano poi esitato a rinchiudere la commessa in una toilette all’interno del negozio, provando a legarle i polsi, per poi scappare via. Un colpo organizzato nei minimi dettagli con sopralluoghi ripetuti nei giorni precedenti alla rapina per non lasciare nulla al caso. Schede vergini e cellulari a portata di mano per comunicare ogni piccolo passaggio e avvertirsi a vicenda che tutto andasse secondo i piani. È stato proprio il traffico telefonico ad aiutare gli investigatori a risalire ai rapinatori, a capire i percorsi fatti, ad incastrare identità e rapporti reciproci. La Polizia è riuscita così a recuperare parte della refurtiva e le pistole utilizzate per il colpo, nonché altre armi dall’alto potenziale nocivo. Le ordinanza di custodia cautelare sono state firmate dal Gip di Messina Monica Marino. Il video degli arresti, la refurtiva recuperata e le armi sequestrate