Sabato 27 Luglio 2024
Atto della Procura dopo l'autorizzazione paesaggistica e la nomina dell'archeologo


Taormina, revocato il sequestro del cantiere Asm a San Pancrazio: indagata una persona

di Redazione | 30/05/2024 | CRONACA

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Il cantiere può dunque ripartire

È stato revocato il sequestro preventivo effettuato nei giorni dalla Polizia locale di Taormina nel cantiere dell’Asm per la manutenzione straordinaria dei bagni pubblici in piazza San Pancrazio, nel sito archeologico delle terme bizantine. Il pubblico ministero titolare dell’indagine nella quale risulta indagata una persona, aperta dopo i sigilli apposti il 24 maggio, ha revocato il provvedimento che era stato convalidato vista l’assenza dell’autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Messina e la mancata nomina di un archeologo per seguire gli scavi. Ieri l’Asm ha affidato l’incarico difensivo all’avvocato Melinda Calandra Checco di Giardini Naxos, che ha presentato una memoria difensiva in rappresentanza della municipalizzata taorminese, e oggi la Procura ha disposto il dissequestro del cantiere.

“Dalla lettura della motivazione del provvedimento di revoca è emerso che il 24 maggio era già stata rilasciata l'autorizzazione paesaggistica per la manutenzione straordinaria e per una diversa distribuzione interna dei bagni pubblici situati sotto il piazzale San Pancrazio - commenta l’Asm di Taormina - e alla luce di queste circostanze il pubblico ministero ha ritenuto che non sussistessero più esigenze cautelari tali da giustificare il mantenimento del sequestro e ha pertanto disposto la sua revoca. Tale provvedimento - afferma il presidente Asm Giuseppe Campagna - ci consente di far ripartire l'iter amministrativo finalizzato alla realizzazione dei bagni pubblici di piazza San Pancrazio, in assoluto rispetto del parere della Soprintendenza il cui atto era già stato acquisito”. L’incarico per la sorveglianza archeologica è stato invece affidato lunedì 27 maggio all’archeologo Francesco Tirrito, per una spesa di 2mila 900 euro per dieci giorni, dopo il preventivo presentato domenica 26 maggio per l’importo di 130 euro al giorno per l’attività di sorveglianza archeologica e 160 euro al giorno per lo scavo. Il provvedimento è stato trasmesso ai difensori coinvolti e alla Polizia locale di Taormina per gli adempimenti esecutivi e la notifica all’indagato.


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