Sabato 23 Novembre 2024
Una donna aveva provato a impossessarsi dell'incasso ma è stata bloccata dai carabinieri


Tentata rapina al rifornimento di Nizza, 35enne arrestata patteggia la condanna

di Andrea Rifatto | 01/11/2024 | CRONACA

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La donna ha provato a farsi consegnare il denaro

Il colpo non è andato a segno ed è stata bloccata subito dopo, adesso ha ottenuto il patteggiamento. È stata inflitta dal Tribunale di Messina una pena di un anno e due mesi di reclusione e 300 euro di multa, con pena sospesa e non menzione, a carico di una donna di 35 anni che lo scorso 27 settembre ha tentato di compiere una rapina ai danni del rifornimento di carburanti “Esso” di Nizza di Sicilia, ma è stata arrestata subito dopo dai carabinieri della Stazione di Roccalumera, finendo ai domiciliari. Il suo legale difensore, l’avvocato Salvatore Carroccio, ha chiesto e ottenuto la revoca della misura cautelare già l’11 ottobre, presentando l’istanza di patteggiamento della pena per la sua assistita valutata positivamente dal pubblico ministero Giuseppe Adornato. Così mercoledì la giudice per le indagini preliminari, Ornella Pastore, ha accolto la proposta applicando la pena concordata per il reato di tentata rapina.

Quel giorno, pochi minuti dopo le 20 mentre l’esercizio era in fase di chiusura, la 35enne si è introdotta nell’impianto di distribuzione carburanti situato sulla Statale 114 e ha raggiunto il locale interno, con il volto travisato da sciarpa e cappellino e con il cappuccio della felpa in testa, puntando un cacciavite al collo del gestore che in quel momento era di spalle, intimandogli di consegnare l’incasso. L’uomo è riuscito a divincolarsi abbassandole il braccio e a quel punto la giovane è fuggita sulla Statale 114 in direzione Roccalumera: nel frattempo è giunto il figlio del titolare, che l’ha raggiunta alcuni metri più avanti, riuscendo a toglierle dalle mani il cacciavite e bloccarla. Poco dopo sono arrivati i carabinieri, che l’hanno arrestata in flagranza di reato con l’accusa di tentata rapina. L’azione è stata anche ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del rifornimento e nell’immediatezza la donna, dopo essere stata condotta in caserma, è finita ai domiciliari. Un gesto compiuto in un momento di debolezza, come ha spiegato alla gip l’avvocato Carroccio sottolineando come la sua assistita non sia socialmente pericolosa nè abbia contati o collegamenti con la criminalità comune o organizzata.


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